Nell'ultimo fine settimana è arrivato un successo fuori dal ring per la Pugilistica Lucchese, con il "Concerto per pugile, studio n°2", che lo scorso sabato sera ha raccolto un nutrito pubblico nella sede della società presso l'ex ospedale Campo di Marte, per una performance che ha unito musica elettronica, sonorità dei colpi sferrati al sacco e le coreografie create dai movimenti dei due pugili lucchesi che si sono prestati a questa insolita collaborazione.
Nato da un'idea di Alice Consigli e Niccolò Gonnella, i due artisti che hanno diretto l'esibizione da dietro la console, l'esperimento ha provato a realizzare una performance artistica in cui due atleti lucchesi prossimi a partecipare alle fasi nazionali dei campionati italiani, Achraf Lekhal (argento ai campionati italiani under 22 e campione toscano 2023) e Miria Rossetti Busa (tre volte campionessa italiana), si sono trasformati contemporaneamente in musicisti, strumenti musicali e performer. In una palestra appositamente allestita, i due pugili hanno sferrato i loro colpi al sacco al ritmo di musica, mentre, nel frattempo, continuavano a muoversi attorno ad esso, in una simulazione dei gesti tecnici che sono soliti portare sul quadrato, diventati in questa occasione una sorta di danza. Il rumore dei colpi al saccone, registrato in diretta tramite dei microfoni, è stato dunque suonato dall'impianto audio e campionato per poter essere remixato, in modo da comporre così una melodia realizzato con il suono dei loro pugni.
Il binomio sport-cultura, e più precisamente pugilato-cultura, si è dunque tornato a rinnovare, dopo che nel corso dell'ultimo mese la Pugilistica Lucchese aveva ospitato la presentazione del libro "Rocky Marciano, sulle traccie del mito". Un'accoppiata rivelatasi nuovamente vincente, anche a detta del numeroso pubblico che ha assistito ed apprezzato l'evento. Merito anche dei due protagonisti d'eccezione, Lekhal e Rossetti Busa, dimostratisi all'altezza anche di questa sfida, disputatasi questa volta su un palcoscenico diverso dal ring su cui ci hanno abituato a vederli trionfare.