Franca Dini è un valore aggiunto per la Versilia. Da quando si è dedicata a tempo pieno a organizzare eventi, il suo successo, il suo impegno, la sua capacità di attrarre personaggi famosi a queste latitudini sono cresciute a dismisura e il pensare che è stata ed è, oltre ad esservi 'nata', una creatura delle Gazzette beh, non possiamo non esserne fieri.
Fatta questa doverosa premessa a titolo personale, ieri pomeriggio alla Bussola di Gherardo Guidi presa in gestione da padre e figlio, Giuliano e Lorenzo Angeli, nell'ambito della rassegna Bussola Incontra organizzata sempre dalla mitica Franca, è sbarcata in spiaggia Mara Maionchi, una persona straordinariamente contagiosa nel senso più ottimistico e positivo del termine, che quest'anno, ad aprile, ha compiuto 80 anni, ma ne dimostra venti di meno e, quanto a spirito, anche di più.
Ad intervistarla e accompagnarla nel racconto della sua vita più o meno spericolata nel mondo dello spettacolo, Adolfo Lippi, giornalista e autore oltre che regista televisivo, anche lui memoria storica di una Versilia e di un panorama musicale lontani nel tempo, ma vivi ad ogni estate.
Un ricordo doveroso e meritato per Raffaella Carrà, lei sì soubrette a 360 gradi, capace di ballare, cantare, danzare e presentare come nessun'altra. Poi, il tuffo nel mare di Mara che ha cominciato a intrattenere il pubblico fatto di grandi e piccini a suon di battute, aneddoti, considerazioni, autoironia e tutto quello che lei è in grado di produrre grazie ad una saggezza, ad una comunicabilità, ad una simpatia e, in particolare, ad una spontaneità proverbiali, ma non sempre facili, al giorno d'oggi, da trovare.
Colpisce d'acchitto, in questa donna che ha fatto molti lavori nel settore dello spettacolo, l'energia che riesce ad emanare con il suo sorriso, un'energia positiva che trasmette fiducia nella vita, nel futuro, nella possibilità di raggiungere i propri obiettivi e coronare i propri sogni.
E non è un caso che Mara Maionchi, rispondendo alle domande di Lippi su cosa sia il talento e come possa essere scoperto, ha invitato i giovani a non smettere mai di sognare, a essere caparbi, a impegnarsi, a credere nel proprio talento che, se esiste realmente, prima o poi verrà fuori. Donna Mara è una di quelle persone che aiutano, semplicemente, con la sua presenza, a vivere meglio. Basta una battuta, è sufficiente una riflessione per mandare in visibilio occhi e mente di chi ha voglia di sorridere alla vita.
Franca Dini ha fatto centro. Brava ad invitarla e il successo è stato pieno. Mara Maionchi ha ripercorso le tappe di una carriera iniziata tanto tempo fa, nel 1961, quando si trasferì a Milano lei, figlia di genitori lucchese il padre e lombarda la madre. Il papà, lucchese doc, lavorava alla Cucirini Cantoni Coats, azienda britannica del settore tessile che, come la ex manifattura tabacchi, rappresenta un pezzo di storia e di cuore di questa città che non dimentica. Cucirini Cantoni Coats il cui stabilimento, ormai in parte dismesso e in parte ancora vivo, non è mai stato visitato o visto da Mara Maionchi la quale, al nome Acquacalda, ha avuto un sussulto.
Bene, perché non organizzare una visita a Lucca per questa donna che fa parte a tutti gli effetti della musica italiana? Lo suggeriamo all'amministrazione Tambellini. Mara Maionchi ha ancora una casa a Montecarlo. A fine luglio sarà ospite proprio a Lucca a cena in un noto locale. Potrebbe essere una occasione...
Tornando all'appuntamento di ieri pomeriggio alla Bussola, perfetta l'organizzazione del locale. Peraltro come ha anche detto Franca Dini, la Bussola rappresenta una parte del patrimonio musicale storico di questo Paese, un bene oseremmo dire 'di pubblica utilità' per chi ha a cuore la Versilia e non soltanto.
Mara Maionchi ha raccontato i suoi inizi e, prima ancora, quando il padre, per motivi di lavoro, da Lucca si era dovuto trasferire a Milano dove conobbe la futura moglie che lavorava anche lei per la Cucirini Cantoni Coats. Mara ha rievocato i suoi primi passi nella professione raccontando anche come ha aiutato e collaborato con cantanti come Ornella Vanoni, Lucio Battisti, Gianna Nannini, Mango. Ha condito il suo racconto di aneddoti chiamando in causa l'amico Gino Paoli che l'ha chiamata al telefono mentre era in clinica per il Covid dicendole se, per caso, voleva andarsene prima di lui.
Per coloro che sono consapevoli di quanto la memoria sia importante per non lasciarsi andare alla omogeneizzazione sociale, ascoltare Mara è stato come immergersi in un bagno di due ore di cultura musicale senza pari. Grande davvero e piacevole nei suoi pellegrinaggi a cavallo tra gli anni sessanta, settanta e ottanta del secolo scorso. Ma non solo. C'è stato spazio per X-Factor, per Italia's Got Talent, per gli ultimi fenomeni musicali. Mara non ha ceduto nemmeno alla 'provocazione' di Lippi sui ripetuti travestimenti degli attuali cantanti italiani di ultima generazione. "Perché?, Renato Zero non faceva, forse, la stessa cosa?". E, aggiungiamo noi, in tempi ben più difficili di adesso.
Bel pomeriggio indubbiamente, con sullo sfondo un tramonto meraviglioso e coinvolgente. Alla fine selfie e foto per tutti con Mara, davvero, in grandissima forma. A lei e a Franca, oltreché agli organizzatori, i complimenti per questo bel regalo.
Foto Alfredo Scorza