Il consiglio comunale di Capannori ha approvato la delibera per il differimento a settembre del termine di versamento dell’acconto IMU scadente lo scorso 16 giugno.
E’ giusto affermare sostengono Salvadore Bartolomei, Domenico Caruso, Giuseppe Pellegrini, consiglieri leghisti membri della commissione Finanze, che è stato possibile approvare la delibera grazie al nostro senso di responsabilità unitamente quello del consigliere del M5S Simone Lunardi poiché abbiamo garantito il numero legale nella riunione della commissione che doveva necessariamente discutere la bozza di delibera.
Se dopo l’uscita di un membro della maggioranza fossimo andati via, sostengono i tre consiglieri leghisti, non sarebbe stato possibile approvare la delibera nel pomeriggio del 15 giugno per cui i cittadini di Capannori avrebbero dovuto versare l’IMU il giorno successivo.
Inoltre, il gruppo Lega, aveva presentato alcuni emendamenti per togliere la durata pari o superiore a 30 giorni per la cassa integrazione per i lavoratori dipendenti, ridurre il requisito della contrazione di almeno il 25% del fatturato per lavoratori autonomi e ditte individuali ed eliminare la soglia di € 2.000.000 di fatturato per le persone giuridiche al fine di ampliare la platea dei beneficiari del differimento del termine ma i nostri emendamenti sono stati bocciati dalla maggioranza senza una plausibile ragione o, per meglio dire, per l’unica ragione rappresentata dal fatto che si trattava di modifiche, proposte da una forza politica di opposizione, che andavano incontro ancora di più alle esigenze dei cittadini.
Non è affatto vero, come hanno sostenuto i gruppi di maggioranza, che la delibera aiuta i cittadini poiché così come approvata, con soglie molto alte, la delibera aiuta ben pochi soggetti e con le modifiche proposte dalla Lega i cittadini aiutati sarebbero stati molti di più.
L’approvazione della delibera nei confronti della quale ci siamo astenuti (l’astensione non significa affatto votare contro) e la bocciatura degli emendamenti rappresentano una sconfitta politica per la maggioranza di sinistra e una significativa vittoria politica della Lega che ha anche tenuto il pallino del gioco dei lavori in commissione poiché il Presidente Claudia Berti, in evidente affanno e violando apertamente il regolamento, ha impedito la discussione degli emendamenti comunque presentati in consiglio dal gruppo della Lega.