Non era mai accaduto nella storia di Acque SpA - e con ogni probabilità si tratta di un evento più unico che raro anche nel panorama nazionale del servizio idrico - di ricorrere all'utilizzo di un elicottero per consentire un intervento su una delle proprie infrastrutture. È successo, per la prima volta, lunedì 27 aprile, quando a San Ginese di Compito, nel comune di Capannori, si è svolta la fase più delicata nell'ambito della ristrutturazione del deposito idrico “Cecchini”.
Un progetto necessario, quello per il restyling interno ed esterno del fabbricato (investimento di 360mila euro), alla luce delle condizioni della struttura, realizzata totalmente in cemento armato. Sebbene non presentasse problemi tali da rischiare di pregiudicarne la stabilità, né la sua funzionalità (quella di accumulare l’acqua potabile dalla centrale idrica di Paganico e distribuirla in gran parte dell’omonima località a sud dell’autostrada) il deposito mostrava un degrado naturale per l’esposizione, nel corso dei decenni, alle intemperie e all'umidità.
Da qui la programmazione dei lavori, e l’interrogativo su come poter portare il calcestruzzo ai piedi di una struttura collocata in una posizione impervia, raggiungibile soltanto attraverso un sentiero stretto e in buona parte sterrato. Appurata l’impossibilità di far salire fino al deposito una betoniera, si è deciso di ricorrere a un mezzo speciale: un elicottero, attrezzato per il trasporto in alta quota, che avrebbe trasferito il materiale dal livello della strada al deposito.
L’intervento ha richiesto alcune settimane di preparazione, durante le quali l’attività è stata programmata nei minimi dettagli. L’ora X è scattata alle 9.30 di lunedì: l’elicottero si è alzato in volo e ha prelevato il primo quantitativo di calcestruzzo dal punto di carico, per trasportarlo al deposito, sulla cui sommità erano pronti i tecnici per prendere in consegna il materiale e posarlo sul fabbricato. L’operazione si è ripetuta per tutta la mattina, con decine di altri viaggi sulla stessa rotta, fino a completare il carico equivalente alla capacità di oltre due betoniere.
Nelle prossime settimane proseguiranno le attività “tradizionali” per il consolidamento della parte esterna del deposito. In seguito saranno garantiti anche il rifacimento delle carpenterie metalliche e idrauliche, l’installazione di strumenti di controllo delle portate idriche e di un nuovo sistema di telecontrollo. Il tutto senza alcun disservizio ai cittadini: il deposito è stato disattivato, ma una condotta esterna al manufatto consente di “bypassarlo”, garantendo la continuità del servizio idrico con l’acqua in arrivo dalla centrale idrica immessa direttamente in rete, alla quale si aggiunge quella contenuta in due serbatoi installati per l’occasione.