Clima di tensione alla Gambini Spa di Altopascio. La questione riguarda le 49 fotocamere con sensori di movimento installate nell'azienda - sulle postazioni dei lavoratori - nel mese di settembre. Ad intervenire è la Fiom commentando che si tratta di un comportamento "Grave e superficiale". Non tanto per l'installazione dei macchinari in sé, quanto - a detta loro - "per il fatto di non essersi accordati preventivamente con la rappresentanza dei lavoratori, così come previsto dalle attuali normative".
Le proteste dei dipendenti non sono mancate e l'azienda ha così posticipato l'attivazione delle fotocamere: "È stata richiesta l'autorizzazione all'ispettorato del lavoro - continuano i rappresentanti di Fiom - il quale l'ha concessa dichiarando di aver svolto un'istruttoria e che un'assenza non versa dia Rsu". Lo scorso 11 febbraio la federazione ha richiesto un incontro con la direzione dell'ispettorato per chiarire la questione: "Volevamo spiegare il nostro punto di vista e le ragioni per cui non è stato possibile raggiungere un accordo in azienda. A distanza di un mese non abbiamo ricevuto risposta. Al momento l'impianto non è stato ancora attivato per cercare di trovare un'intesa sul numero e la loro collocazione. Noi siamo disponibili a venire incontro alle esigenze aziendali - concludono - purché non si danneggino gli interessi dei dipendenti. Se poi non dovessimo trovare un equilibrio tra queste due esigenze intraprenderemo specifiche iniziative di protesta".
Fotocamere installate alla Gambini Spa, protesta la Fiom
Scritto da Redazione
Piana
06 Marzo 2020
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