A volte basta uno scatto per dare vita e anima ad un servizio fotografico. In una giornata di sole di primavera, temperatura mite appena sopra i 20 gradi, salire sulla collina dove si trova, appollaiato, il borgo medievale di Montecarlo è un'esperienza da non trascurare. Certo, in tempi di chiusura illimitata, potersi recare a fare un servizio fotografico è già un privilegio, ma le emozioni che si cercano di trasmettere si spera attenuino, in parte, l'invidia di non poterlo imitare.
Montecarlo è, alle prime ore del pomeriggio, completamente vuota. Chiusi tutti i locali, bar e ristoranti che, una volta, attiravano visitatori innamorati di questa atmosfera e adesso hanno le saracinesche abbassate. Dalla terrazza centrale da cui si gode una vista panoramica sulla valle, spunta in basso una bandiera tricolore che sembra voler resistere alle intemperie del virus che ci attanaglia.
Montecarlo è, adesso, ancora più bella, romantica, affascinante. Sembra immersa in un tempo senza tempo. Paradossalmente questa emergenza ha restituito il primato alla natura la quale non fatica a dimostrare quanto sia assolutamente autonoma e capace di badare a se stessa anche e, soprattutto, senza di noi.
Cip, il fotografo autore di questo servizio, ci mette il cuore e la sua insaziabile sete di libertà, lui che, negli anni della nemmeno tanto beata incoscienza, ha vissuto, in Romania, il comunismo di Ceausescu e la sua caduta. Si può amare l'Italia ancor più di chi ci è nato e lui ne è il più classico degli esempi.
Fotoservizio di Ciprian Gheorghita