I consiglieri di opposizione del comune di Capannori presentano mozioni e interrogazioni, ma la maggioranza non li ascolta. Il centrodestra ha abbandonato il consiglio comunale di ieri sera in segno di protesta.
"Non riusciamo a lavorare, ci impediscono di stare nell'attualità" hanno dichiarato i capigruppo di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia.
Gli atti presentati sono 135, 52 le interrogazioni ferme a giugno 2020 e 83 interrogazioni risalenti a ottobre 2019 e non ancora discusse. Manca una pianificazione, una programmazione e soprattutto una calendarizzazione. L'opposizione chiede un consiglio comunale straordinario e un incontro con il prefetto per porre fine a questa "situazione di stasi".
"Abbiamo cercato sia all'interno della commissione capigruppo che in consiglio di trovare una soluzione - ha dichiarato Salvadore Bartolomei - Alle interpellanze non ci rispondono, nemmeno in forma scritta entro i trenta giorni previsti dal regolamento. Per quanto riguarda le mozioni siamo indietro di un anno. Non possiamo sopportare più".
Il capogruppo di Forza Italia, Matteo Scannerini: "Si fa un consiglio comunale a settimana dove si da prima prioità alle delibere, poi un ampio spazio alla comunicazione e infine si discute delle mozioni".
Matteo Petrini ha spiegato meglio il motivo per cui il centrodestra ha voluto abbandonare la seduta di ieri sera: "L'amministrazione ci impedisce di ottenere risposte alle interrogazioni e di proporre migliorie utili alla comunità. Chissà quando verranno discusse quelle del 2021, se siamo indietro con quelle del 2019".
Alcuni consiglieri hanno attaccato Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia dicendo che la maggioranza attende da tempo la lista delle mozioni e che il consiglio funziona perchè si approvano le delibere. "Si è creata dunque una situazione di stasi che non permette al centrodestra di partecipare e far sentire la propria voce - ha commentato Domenico Caruso". "E' un salotto della maggioranza dove si perde tempo per una delibera già discussa altrove" ha precisato Gaetano Spadaro.