Sessantacinque anni, sposato con figli, industriale al vertice di una delle imprese più prestigiose e famose di tutta la regione e in compagnia di Luigi Lazzareschi, entrambi discendenti dei fondatori. Un uomo che, proprio il 31 gennaio, avrebbe dovuto compiere 65 anni mentre, invece, all'improvviso, nella propria abitazione, la mattina, ha detto ciao anzi, addio alla vita. Qualcuno potrebbe anche chiedersi e se lo sarà, indubbiamente, chiesto che cosa gli mancava e la risposta non ha potuto essere che nulla, aveva molto, moltissimo e di tutto. Eppure non gli è bastato e nemmeno gli è servito per sbarazzarsi dell'imminente arrivo della morte. Di che cosa sia morto, per preciso non si sa. Una di quelle strane morti che avvengono senza nemmeno mandarti un avviso e che, a quanto pare, all'indomani del Covid sembrano essersi moltiplicate. Già, ma chi può dirlo con certezza?
Questa mattina davanti alla chiesa di Porcari sulla collina c'era molta gente per dare l'ultimo saluto a Edilio Stefani. Familiari, parenti, amici, colleghi, i sindaci di Lucca e Porcari. Cuscini di fiori inviati dagli stabilimenti situati all'estero. L'affetto di tutti e la presenza di tanti. Tra i primi Mauro Celli del Gruppo Officine Celli a Porcari, grande amico oltreché imprenditore.
Che cosa resta di quello che siamo stati fino al giorno prima? E di quello che non siamo potuti essere fino al giorno dopo?
Alla famiglia le condoglianze di tutta la redazione della Gazzetta.