Grazie a un finanziamento del Ministero della cultura, la Soprintendenza Abap (archeologia, belle arti e paesaggio) per le province di Lucca e Massa Carrara, in collaborazione con il Comune di Porcari, l'Oasi Lipu Massaciuccoli - Riserva naturale del Chiarone e l'associazione Arké archeologia sperimentale, ha realizzato un progetto che mira a tramandare e proteggere il valore naturale, storico e paesaggistico dell'area conosciuta come delle 100 fattorie romane, nel bacino dell'ex lago di Sesto.
Il percorso è liberamente accessibile, sono solo necessari scarpe adatte a un cammino campestre, rispetto per l'ambiente e per i resti archeologici. L'accesso è su via del Rogio, in località Fossa Nera. La Soprintendenza e il Comune stanno inoltre collaborando per definire un programma di visite a tema.
"Il nuovo percorso delle 100 fattorie romane – dicono il sindaco di Porcari, Leonardo Fornaciari, e l'assessora Eleonora Lamandini – è l'esito di un progetto che permetterà di riscoprire un luogo di grande valore, storico e naturalistico, per la nostra comunità. L'area è stata oggetto di un'attenta cura e manutenzione da parte del Comune al fine di garantire un'esperienza piacevole e sicura per tutti i visitatori. Abbiamo inoltre installato recentemente due telecamere di sorveglianza lungo il percorso, con l'obiettivo di migliorare la sicurezza di chi sceglierà di esplorare questo patrimonio. Vogliamo che tutti possano beneficiare di questo spazio in serenità, rispettando e preservando il paesaggio e la sua storia".
L'area dell'ex lago di Sesto, benché a breve distanza dal comprensorio industriale di Porcari e Capannori, esprime un ambiente che ancora oggi conserva una rara testimonianza di paesaggio antico, non sconvolto dall'urbanizzazione e, anzi, connotato dall'eccellente stato di conservazione di siti archeologici millenari, alcuni dei quali ancora visibili e valorizzati.
Il percorso delle 100 fattorie romane è concepito come una passeggiata multitematica, che spazia dal racconto del paesaggio al birdwatching fino alle scoperte archeologiche che, dalla fine dell'Ottocento a oggi, hanno restituito reperti di frequentazione terramaricola, etrusca e romana. La narrazione è affidata a tredici pannelli, composti da testi, immagini e qrcode di approfondimento, distribuiti lungo il Rogio, su circa 3 chilometri di cammino fra campi coltivati, boschetti e i resti murari di due fattorie romane. "È questo il primo passo – aggiungono Fornaciari e Lamandini – per la riqualificazione di uno spazio ricco di biodiversità e di memoria, già tutelato grazie al vincolo paesaggistico e ai vincoli archeologici, che tuttavia ha bisogno di essere protetto e conosciuto dalle persone che lo frequentano, per poter preservare al meglio l'identità culturale della comunità a cui appartiene".
La Soprintendenza e il Comune di Porcari ringraziano per la collaborazione il dottor Michelangelo Zecchini, la ditta Piacenti restauri Spa, il signor Marco Ninci, l'ufficio vincoli della Soprintendenza e l'ufficio lavori pubblici del Comune di Porcari. Infine ringraziano, per le celeri risposte e le autorizzazioni, il settore Genio civile del Valdarno inferiore, l'Archivio storico di Lucca e l'Archivio storico di Pisa.