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Scritto da Redazione
Piana
22 Gennaio 2020

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Cresce e si estende anche in altre scuole del territorio il progetto "Mensa in classe", che trasforma il momento del pranzo in un vero e proprio spazio educativo e formativo, di crescita, condivisione e conoscenza. E così, se prima c'era chi a mensa mangiava poco o nulla e parlava a fatica, ora invece è un fiume in piena di parole e di appetito: un risultato duplice, raggiunto anche grazie alla reintroduzione delle cucine nelle scuole di Altopascio: un ritorno che, da novembre scorso, garantisce un servizio mensa di maggiore qualità, con i pasti preparati e serviti sul momento e quindi indubbiamente più buoni. 

Dopo la sperimentazione avviata nel 2018 nella scuola elementare di Altopascio e il coinvolgimento di due nuove sezioni nell'anno 2018/2019, sotto il cappello di "Mille sapori...facciamo da soli!", quest'anno il progetto è sbarcato anche a Badia Pozzeveri, nella terza, al grido di "A tavola...imparo!", portando a cinque il numero delle classi impegnate nel percorso mensa in classe.

Quelli di Altopascio e di Badia Pozzeveri sono, a oggi, i primi e unici progetti di mensa in classe sviluppati nella Piana e in provincia di Lucca: un progetto educativo-didattico che funziona, grazie alla sinergia che si è creata tra amministrazione comunale, servizi educativi, Istituto comprensivo, insegnanti e famiglie, come hanno potuto verificare di persona anche il sindaco, Sara D'Ambrosio, l'assessore alla scuola, Ilaria Sorini e il dirigente scolastico, Dario Salti, che si sono recati nella primaria di Badia Pozzeveri per pranzo.

«Dopo Altopascio eccoci anche a Badia Pozzeveri - commentano il sindaco e l'assessore -. Lo spreco di cibo è pressoché azzerato, perché il momento del pranzo viene vissuto con maggiore consapevolezza, responsabilità e autonomia. I bimbi socializzano, imparano, si mettono alla prova, si confidano, si rilassano. Il gioco di squadra che si è venuto a creare funziona: dalla scuola, che, insieme ai servizi educativi comunali, ha dato il via al progetto, alle insegnanti coinvolte, che hanno accettato la sfida fino ai genitori e ai bambini, che quasi quasi impressionano da quanto sono appassionati, attenti e motivati. Questo è un modello didattico nuovo in cui crediamo molto, tanto che la nuova scuola elementare di Badia Pozzeveri sarà tutta sviluppata sul progetto "mensa in classe"». «Gli insegnati e i genitori – aggiunge il dirigente Salti - hanno riscontrato un evidente incremento dell'autonomia degli alunni. Il progetto è a tutti gli effetti un progetto didattico, con il quale vengono formate le competenze: dal punto di vista della nutrizione, i bambini imparano a non sprecare e a gestire le risorse a disposizione; dall'altra gli studenti apprendono come sia importante che ognuno svolga il proprio ruolo in squadra per far funzionare bene le cose. Inoltre la relazione educativa si giova particolarmente del momento sereno e tranquillo della mensa in aula - dove si può parlare e raccontarsi - cosa che invece risulta impossibile nei saloni mensa, dove il rumore può essere ridotto solo in parte. I genitori, poi, dicono che adesso a casa i bimbi aiutano, mentre prima del progetto molto meno o addirittura per niente».

I bambini pranzano direttamente in aula, riproponendo a scuola ciò che vivono quotidianamente in casa, dove tutti i componenti della famiglia danno una mano per gestire i vari momenti di vita condivisa. C'è chi sistema i tavoli, chi apparecchia, chi spazza, chi smista le porzioni e chi serve ai compagni, a turno e per tutti i giorni della settimana, in stretta collaborazione con gli insegnanti, il personale Ata e della CirFood, che prepara i pasti e gestisce il servizio di refezione scolastica direttamente dentro le scuole.

L'organizzazione interna degli spazi scolastici è stata totalmente rivista, anche grazie ai nuovi arredi, acquistati dall'amministrazione comunale insieme con l'Istituto comprensivo: oltre alle quattro classi di Altopascio, anche la terza di Badia Pozzeveri coinvolta nel progetto è diventata un vero e proprio laboratorio, dove al posto dei classici banchini ci sono i tavoli a isola, capaci di ospitare gruppetti di quattro bambini e la cattedra ha preso le sembianze di una scrivania più simile a quella usata dai ragazzi.

 

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