Matteo Scannerini, capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia a Capannori, lancia un allarme per la produzione di olio di quest'anno visto che i coltivatori non possono uscire di casa per il Coronavirus:
Come ben sappiamo, con il lock-down sono rimaste aperte solo le filiere considerate di prima necessità. Ci sono però delle considerazioni importanti da fare relativamente alla filiera dell'olio. Quest'ultima è ufficialmente aperta. I produttori agricoli ufficiali possono quindi procedere alla cura e manutenzione degli uliveti.
Qual è però il punto? La maggior parte della materia prima arriva ai frantoi attraverso i privati. Da quelli che possiamo definire "produttori amatoriali". Si sa che molti possiedono, grandi o piccoli che siano, appezzamenti agricoli adibiti a coltura di olivi. Spesso anche in comuni che non coincidono con quello di residenza, ovvero nel nostro caso Capannori. Ovviamente il problema è non solo nostro bensì intercomunale.
Questi ultimi però non possono più lavorare le piante. Il risultato è che la potatura e i successivi trattamenti di concimatura stanno saltando. Il risultato sarà quindi un ammanco di prodotto di base per la spremitura, con la conseguente diminuzione della produzione di olio, bene senza dubbio primario.
Perché allora non premere sulla regione affinché si prevedano deroghe specifiche per questo tipo di lavoro, che comunque non comporterebbe grossi rischi per la salute, visto che le distanze fra persone sono facili da mantenere in un appezzamento all'aperto? Capannori, e in generale la Toscana, si caratterizza per il suo "olio buono".
Cerchiamo, nei limiti del rispetto delle norme, igieniche e di distanziamento sociale, fondamentali per il contrasto all'epidemia di Covid-19, di salvarne la produzione almeno in parte. Senza contare il fatto che, una buona manutenzione delle piante, preserva pure la sicurezza e la bellezza delle nostre colline, uniche al mondo.