Il futuro della viabilità nella Piana di Lucca è oggi più incerto che mai. I progetti per nuove strutture viarie, tra Lucca, Altopascio e Capannori, si sprecano, ma sono molti quelli che vorrebbero puntare su uno sviluppo più sostenibile e incentrato sul trasporto pubblico, specialmente su rotaia.
La gomma non sembra tirare poi più così tanto, e ogni giorno vengono pubblicati appelli, richieste e accuse per far cambiare idea all’intellighenzia lucchese sulla questione degli assi viari.
L’ultimo, in ordine di tempo, ad aver detto la sua è il comitato Altrestrade Lucca, che con una nota ufficiale ha espresso tutta la propria contrarierà al nuovo progetto della tangenziale.
Secondo Altrestrade, sono ben altri i progetti su cui puntare, come ad esempio il già citato potenziamento della linea ferroviaria, e che già moltissime aziende del territorio ed enti comunali hanno individuato come virtuosi e certamente meno impattanti per l’ambiente e la salute dei cittadini.
“All'ultimo consiglio comunale sugli assi viari abbiamo assistito alla solita sequenza di slogan, ormai decotti, da parte delle categorie produttive che si sono dichiarate favorevoli al progetto tangenziale. Tutti i rappresentanti delle categorie economiche, forse per ideologia, hanno sostenuto a spada tratta il progetto della tangenziale definendolo necessario e indispensabile, senza portare in assemblea alcun dato concreto a loro sostegno. Anzi, a ben vedere il progetto sarà totalmente inutile per le stesse aziende – sentenzia Altrestrade – posto che correrà ad un livello di altezza tale per cui nemmeno gli stabilimenti che toccherà saranno serviti dalla nuova strada. Evidentemente c'è una scarsa conoscenza dei dettagli, ma ormai chi sostiene l'opera lo fa per partito preso, attribuendo al progetto dei benefici che nemmeno il progettista si sognerebbe di riferire in pubblico. C'è chi è arrivato addirittura a sostenere che il progetto sarà utile ai turisti! Di questo passo si attribuiranno alla tangenziale anche effetti curativi oggi sconosciuti alla scienza. Se veramente si fossero documentati, avrebbero constatato che anche tra le fila degli stessi industriali ci sono imprese che quotidianamente puntano sulle alternative al traffico su gomma. Basti pensare che la Lucart, uno dei grandi protagonisti del settore cartario con uno stabilimento (guarda caso) proprio in Mediavalle, nel 2021 ha aumentato il trasporto su rotaia del 125%, passando da 1.124 a 2.538 vagoni. Quindi è evidente che nemmeno loro credono più alla grande viabilità come soluzione alla movimentazione delle merci, così come non lo crede
l'Unione dei Comuni della Garfagnana. Come ha giustamente sottolineato il sindaco e presidente Tagliasacchi, il mondo dopo il covid è cambiato. Oggi si stanno facendo investimenti importanti nell'ambito del trasporto intermodale, per cui il sistema va ripensato nella sua interezza, anziché continuare a puntare sul vecchio concetto della grande viabilità. E così anche il vecchio slogan lo chiede la Garfagnana sembra esser passato di moda. I dati sul progetto sono stati portati esclusivamente da cittadini, associazioni ambientaliste e categorie professionali. Gli unici che, evidentemente, hanno approfondito nel dettaglio le caratteristiche dell'opera ed hanno studiato tutti i pareri resi nel corso dell'inchiesta pubblica del 2014. Un confronto molto approfondito, chiesto a gran voce da tutti i cittadini della zona est e che oggi inorgoglisce a sproposito chi all'epoca guidava la provincia, culminato con una relazione finale molto negativa, che è divenuta magicamente positiva con prescrizioni. Da allora, il comune di Lucca si è sempre espresso molto timidamente, incapace di far valere le proprie posizioni presso le sedi competenti a difesa e nell'interesse del proprio territorio. Cosa che, invece, abbiamo visto fare al vicino comune di Capannori. Dobbiamo ripartire dall'ascolto del territorio, visto che il progetto, sino ad oggi, è stato assolutamente calato dall'alto, nonostante i soliti politici continuino a raccontarci che si tratta di un iter condiviso con la cittadinanza. Talmente condiviso che Anas non si è nemmeno presentata in consiglio, a riprova del peso che tutti noi abbiamo agli occhi del progettista, a cui furono sostanzialmente consegnate le chiavi della Piana. All'amministrazione spetta, oggi, un compito arduo ma doveroso. Noi, come sempre, saremo qui, pronti a difendere fino in fondo il territorio che abitiamo da aggressioni inutili ed ingiustificate”.