Incredibile, ma vero. Nel corso della conferenza stampa di presentazione del movimento Capannori Popolare che raccoglie comunisti e rifondazione comunista e Potere al popolo, è spuntata e messa in bella mostra la bandiera della Palestina. Che cosa c'entri con le elezioni amministrative di Capannori non è dato saperlo anche perché nel comunicato diffuso non se ne fa accenno. Allora abbiamo telefonato al numero di riferimento e abbiamo chiesto come mai c'era una bandiera che, con Capannori e la realtà capannorese c'entra come il cavolo a merenda: ci è stato risposto che Capannori Popolare voleva e vuole schierarsi in maniera chiara e inequivocabile. Non ne avevamo dubbi. Da sempre l'estrema sinistra e la sinistra in genere sono a fianco dei movimenti di liberazione della Palestina, dai tempi di Arafat e di Settembre Nero. E nemmeno una parola di condanna per il massacro voluto e invocato del 7 ottobre 2023 dai tagliagole di Hamas che, prima o poi, sbarcheranno anche alle nostre latitudini per portare il messaggio di fratellanza che sono soliti applicare in tutto il mondo musulmano a partire dal Qatar per finire con l'Iran e Arabia Saudita dove sappiamo bene in quale considerazione vengono tenuti i diritti civili di omosessuali, Lgbtq, giornalisti, intellettuali, sindacalisti e, soprattutto, le donne che non sono in linea con le direttive della polizia morale. Di fronte a questa esigenza che Capannori Popolare manifesta di lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile, La Gazzetta di Lucca, in maniera altrettanto chiara ed inequivocabile, annuncia che da ora in avanti non verrà mai più pubblicata una sola riga proveniente da Capannori Popolare. Se questa è la democrazia e se questa è la libertà del popolo, evviva l'aristocrazia di chi sa distinguersi.