CasaPound Italia interviene sul progetto comunale per l'area ex-Gesam a S. Concordio: "Progetto da bocciare, si salvi la memoria del porto della Formica con un parco archeologico".
"Da giorni stiamo assistendo ad un inusitato sforzo mediatico della giunta a difesa dei cantieri per la realizzazione del programma "Quartieri Social", con particolari riferimenti a quelli previsti per S. Concordio. Un fuoco di fila tendente a giustificare tali interventi che ha evidenziato la doppiezza del sindaco Tambellini e dell'assessore Mammini, che proprio sull'opposizione alla cementificazione di S. Concordio si erano conquistati la fiducia delle associazioni che si battono per la difesa della vivibilità del quartiere e tanti consensi elettorali".
"In nessuno di quegli interventi però - continua il comunicato di CasaPound - si rileva che nell'area ex-Gesam sorgeva l'antico porto della Formica. Un vero e proprio approdo cittadino che fu utilizzato fino agli inizi dello scorso secolo; grazie al quale arrivavano e partivano da Lucca le merci destinate al porto di Livorno. Un luogo importante per la memoria storica e l'identità lucchese: non solo di S. Concordio ma di tutta la città, se si pensa ad esempio che lì affluivano i materiali che furono utilizzati per costruire le mura urbane".
"CasaPound auspica che si possa creare un parco archeologico in quest'area e si oppone alla definitiva distruzione di questi importanti reperti, allo stesso modo in cui si oppone alla logica di demandare a soluzioni architettoniche che impongono asfalto e cemento sul territorio, il ruolo di aggreganti sociali. Sono invece le attività umane a poterlo essere; specialmente se sono espresse nell'ambito naturale e culturale adatto"
"Diciamo quindi stop alla realizzazione di lavori nati principalmente per accedere a fondi governativi senza un vero piano organico di rispetto, oltre che di riqualificazione, delle periferie. Chiediamo inoltre a tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale di convocare una seduta aperta agli interventi di tecnici e delle associazioni dei residenti, in modo che davvero si possa parlare di progettazione partecipata".