In tanti e altrettanto arrabbiati e ne hanno tutte le ragioni. Gli abitanti di Antraccoli, in via dei Paladini n° 37, ma anche delle strade limitrofe, il CAS (Centro di Accoglienza Straordinario) per 40 immigrati richiedenti asilo che la Misericordia di Lucca ha in programma di collocare a casa loro, nella loro corte, non lo vogliono proprio. E’ quanto è emerso nel corso dell’assemblea che si è tenuta, nel pomeriggio di ieri, proprio in via dei Paladini dove Tiziana Bonuccelli, in rappresentanza dei residenti della corte, ha ribadito: “Sono molto contenta della presenza di tutte queste persone, di cui molte, addirittura, non risiedono nel nostro paese, e questo nonostante l’orario ed un tempo inclemente”.
All’incontro è intervenuto anche il sindaco di Lucca Mario Pardini con altri esponenti dell’amministrazione.
“Non è il metraggio della casa che va considerato nell’ottica dell’assegnazione di un tale centro – ha sottolineato, a nome di tutti i cittadini, la sig.ra Tiziana – ma il contesto di dove vorrebbe essere collocato, e questo è da valutare con molta attenzione”. Al primo incontro avvenuto tra la misericordia ed i residenti di via Paladini, il numero di persone che era stato preventivato era molto inferiore a quello che è poi risultato in seguito, circa quaranta persone a fronte di quindici, ma non è solo una questione numerica, chiaramente.
“Solo nel mese di maggio – aggiunge Tiziana – all’incontro col vicario del prefetto, la dott. Cassone è emerso il numero effettivo. A questo punto ho iniziato una raccolta di firme ed ho avuto più di 200 sottoscrizioni. Con queste mi sono recata dal prefetto Giuseppina Scaduto, evidenziando il fatto che un così alto numero di persone di diversa estrazione, sarebbero potuto essere non consono in un conteso come il nostro”. Il sindaco si è detto disponibile a prendersi cura di questa situazione.
Del resto il bando vinto, per l’assegnazione di questo centro, si è basato su di una planimetria ma non è stata considerata, probabilmente, la realtà del contesto.
“La nostra è una corte dove viviamo fortunatamente – conclude Tiziana - a porte aperte ed un flusso così importante di persone, senza fare distinzione di sesso o di razza, porterebbe un grave scompenso non solo nella nostra corte ma in tutto il paese di Antraccoli”.
In conclusione, dopo la riunione di ieri, il sindaco si è congedato con la promessa di fare da portavoce fra l’amministrazione e la prefettura e di invitare il prefetto stesso a visitare la corte per capire le problematiche che una tale decisione potrebbe creare.
“Tengo a precisare – ha concluso Tiziana Bonuccelli – che siamo molto contenti della disponibilità e dell’attenzione da parte del sindaco e di tutta l’amministrazione comunale”.