"Come spesso accade per le notizie poco gradite all'amministrazione, abbiamo appreso solo da un'indiscrezione della stampa e non dal Sindaco o da un Assessore che l'Ait ha bocciato l'istanza del Comune, promossa ai sensi dell'art. 147, comma 2-bis del D.Lgs. n. 152/2006, finalizzata al riconoscimento della salvaguardia della gestione in forma autonoma del servizio idrico integrato da parte del Comune di Lucca".
A dirlo sono i consiglieri dei gruppi di opposizione, Partito Democratico, Lucca Futura, Sinistra Con - Sinistra civica ecologista, Lucca è un grande noi, Lucca Civica - Volt - Lucca è popolare, LibDem.
"La decisione è stata comunicata il 9 di settembre - spiegano - e il preavviso di diniego risale al 23 di agosto e già questo la dice lunga sulla trasparenza di un Sindaco e di una Giunta che quando devono auto-lodarsi non lesinano comunicati, conferenze stampa e annunci via social e quando devono incassare brutte notizie, anche se di rilevante interesse pubblico, omettono di informare la città e la commissione consiliare appositamente istituita appositamente e voluta, anche dalla maggioranza, per lavorare sul servizio idrico integrato. Chi ha commentato la notizia finora si è limitato a focalizzare l'attenzione sul possibile ricorso al Tar (per ora solo annunciato), ma non si è soffermato sulle ragioni che, come era facilmente prevedibile, hanno portato l'autorità di regolazione a respingere un'istanza che non aveva fondamento giuridico e serviva solo a mettere in scena un teatrino per vendere fumo alla città e far vedere che si stava provando a far qualcosa per salvare Geal. Quando, in realtà, Geal è già stata salvata – meritoriamente – nel 2011 allorquando le fu consentito di continuare ad operare fino alla scadenza della concessione, il 31.12.2025".
"Visto che l'amministrazione - spiegano - ha evitato in tutti i modi di far conoscere i contenuti del provvedimento dell'Autorità Idrica Toscana, ci permettiamo di fare noi questo servizio alla cittadinanza. Nel provvedimento (che alleghiamo), il regolatore dice una cosa molto semplice e che anche noi, certo più modestamente, avevamo provato a far presente. Nel nostro comune non c'è nessuna "gestione autonoma" da salvaguardare: a Lucca il servizio idrico non viene più gestito "in forma autonoma" fin dal 1995, cioè proprio dal momento in cui è stata costituita Geal, che NON è una società in House, ma una Spa mista nella quale, per giunta, il socio privato ha un peso rilevantissimo. Quello che AIT spiega con estrema chiarezza è che per la normativa vigente (ovvero l'art 147 comma 2 bis del D.Lgs. azionato impropriamente dal Comune) la definizione di "gestione in forma autonoma", fa riferimento ai soli casi in cui sia lo stesso Comune il diretto gestore del proprio servizio idrico integrato o tramite società in house. Ed è per questo che questa norma è inapplicabile nel caso di specie – e lo è sempre stata! - dato che Geal non è né un ufficio comunale, né un'azienda speciale, né una società in house. E ciò con buona pace dei goffi tentativi di Pardini di scaricare sui propri predecessori – come è solito fare - la responsabilità di un fatto ovvio, la fine di una concessione trentennale già salvaguardata nel 2011. Di fronte alla quale, ormai è evidente, non sa che pesci prendere".
"Se, davvero - concludono - l'amministrazione comunale pensasse di ricorrere contro questo provvedimento è facile prevedere fin d'ora senza tema di smentita che l'esito fra molti mesi sarà il medesimo. Una sonora bocciatura. A cui si aggiungeranno decine di migliaia di euro spesi inutilmente in avvocati, ma soprattutto ulteriori mesi persi per dare risposte alle richieste dei cittadini, soprattutto quelli dell'Oltreserchio, i quali mentre implorano la prosecuzione degli investimenti in fognatura perché da quando è stato eletto Pardini, si sono fermati (fatta eccezione per quelli programmati nel mandato precedente), vengono colpiti da multe salatissime per gli scarichi non a norma. E l'amministrazione, invece di dare risposte a questi problemi, decide di imbarcarsi in un contenzioso senza la minima possibilità di riuscita contro l'AIT.
Ai lucchesi non servono battaglie legali di facciata, ma risposte ai problemi che abbiamo davanti. Salvaguardare l'efficienza del servizio (che è cosa diversa dalla società che lo eroga) a tariffe ragionevoli, il posto di lavoro e la qualificazione professionale dei dipendenti e, non ultimo, la realizzazione degli investimenti che servono al nostro territorio in tempi ragionevoli e, soprattutto, certi. Tutto questo, oggi, a causa dell'atteggiamento che Pardini ha deciso di tenere è largamente messo in dubbio".