Una parola desueta quella che Roberto Vannacci, sul palco di Pontida, poche ore fa, ha tirato in ballo rispolverandola e restituendole un valore oltre ad un significato che erano spariti da tempo immemore. Onore che non è, attenzione, quello dei nostalgici in camicia nera degli anni Settanta, bensì un onore fatto di rispetto per il prossimo e per la tradizione, per l'identità e per la patria, per la religione e per la cittadinanza, per la famiglia e per chi ha ancora dignità, per chiunque, in sostanza, indipendentemente dal colore della pelle e dai gusti sessuali, abbia a cuore questa Europa e questa Italia, che voglia realmente cercare di conservare quello che i nostri padri e i nostri nonni oltre ai nostri avi hanno costruito portandolo fino a noi.
C'era anche Cristiano Romani, da Arezzo, coordinatore dell'Italia centrale per l'associazione de Il mondo al contrario: Sono stati due giorni fantastici - spiega - Ho avuto il piacere di conoscere gli altri rappresentanti dell'associazione e, poi, di stare due giorni insieme ad un uomo davvero straordinario quale è il generale Roberto Vannacci, semplice, umile, cameratesco, che è stato con noi dedicandoci tempo e amicizia. La gente lo ha letteralmente assalito per farsi fare fotografie mentre i giornalisti non hanno perso occasione per assediarlo e intervistarlo, a volte anche con domande provocatore alle quali ha risposto, però, sempre con la sua solita flemma determinata e il suo sorriso proverbiale. Un'esperienza davvero incredibile insieme a Sonia, a Vania anche loro da Arezzo e con tutti gli amici della Toscana. Vannacci, lo ribadisco, è l'uomo giusto per l'Italia.