Mozioni, mozioni, mozioni: questo il focus principale del consiglio comunale di Lucca del 18 novembre, che non è stato però povero di alcuni picchi in positivo, come l’approvazione all’unanimità della mozione per l’istituzione del garante per la tutela dei diritti degli animali, ma anche in negativo, con l’abbandono dell’aula da parte dell’opposizione al momento della votazione della mozione “Difendere i confini dello stato è un atto legittimo”.
Il consiglio comunale è iniziato alle 18.41 con la consueta richiesta del presidente Enrico Torrini al segretario di procedere all’appello nominale, con contestuale verifica del numero legale. Al termine dell’incombenza, il presidente ha giustificato i consiglieri Serena Mammini del gruppo Pd e Cecilia Lorenzoni del gruppo Lucca Futura per la minoranza, e per la maggioranza Alessandro Di Vito del gruppo FI-UDC e Ferruccio Pera del gruppo Lucca 2032.
Si è dunque dato corso all’ordine del giorno, che prevedeva al punto numero uno la mozione nr.171/2023 avente per oggetto “Mozione presentata dalla Consigliera Del Greco per la realizzazione di un ospedale veterinario pubblico”. Il consigliere del gruppo PD Silvia Del Greco ha chiesto lo spostamento della mozione nella parte finale della seduta, perché dalle 20 alle 23 si sarebbe dovuta allontanare dal consiglio per incombenze personali, ma lei stessa ha ritirato questa richiesta, indicando come sua sostituta nell’illustrazione il consigliere di maggioranza del gruppo FDI Laura Emanuela Da Prato.
Da Prato si è dichiarata ben felice di aiutare la collega, perché da sempre sensibile al tema degli animali, aggiungendo che in commissione la mozione aveva incontrato la condivisione sua e di tutta la maggioranza: ha quindi già espresso il parere favorevole all’accoglimento della stessa. Anche l’assessore all’ambiente Cristina Consani ha dichiarato a nome della giunta la piena disponibilità a interloquire con la regione Toscana, illustrando l’iniziativa.
Ha chiesto e ottenuto la parola il capogruppo di Sinistra Civica Ecologista Daniele Bianucci per dichiarare il proprio voto favorevole, polemizzando però con la maggioranza e la giunta, perché aveva colto comunque una vena di riserve velate sulla mozione. Immediata la replica di Da Prato, che ha respinto le insinuazioni e ribadito la volontà già espressa. Anche il capogruppo della Lega Salvini Premier Massimo Fagnani ha affermato che ogni polemica appariva inutile, ribadendo il favore della maggioranza all’approvazione della mozione, come ha fatto anche Consani. Non essendoci ulteriori richieste di intervento, il presidente Torrini ha posto in votazione la mozione, che ha ottenuto 21 voti favorevoli, un voto contrario e un’astensione, venendo quindi approvata.
Si è proseguito con il punto numero due all’ordine del giorno, la mozione nr.33/2023 avente per oggetto “Mozione presentata dal Consigliere Bianucci per l’accoglimento delle richieste avanzate dai cittadini di via Jacopo della Quercia a San Marco per le opere di riqualificazione dei marciapiedi e della pertinenza della strada, per la piena sicurezza dei pedoni”. Il presidente Torrini ha dichiarato che la discussione si era già esaurita in una precedente seduta del consiglio comunale, ma ha concesso ulteriori 20 minuti di discussione ripartita equamente a metà tra opposizione e maggioranza, poiché quest’ultima aveva predisposto un ordine del giorno inerente, del quale ha richiesto la distribuzione a tutti i consiglieri.
Vincenzo Lorenzo Alfarano, consigliere di minoranza del PD, ha contestato la presentazione dell’ordine del giorno perché riguardante anche altre zone della città, fatto che andava in contrasto con quanto previsto dal regolamento comunale. È intervenuto il consigliere Giovanni Ricci del gruppo di maggioranza FI-UDC, quale primo firmatario dell’ordine del giorno: Ricci ha riconosciuto l’errore formale commesso, ribadendo tuttavia l’importanza anche delle altre zone della città ivi indicate, e ha pertanto ritirato a nome della maggioranza l’ordine del giorno, annunciando la presentazione di uno analogo alla prima favorevole occasione.
Ha chiesto e ottenuto la parola il capogruppo di minoranza di Sinistra Civica Ecologista Daniele Bianucci per una mozione d’ordine per chiedere il motivo dell’assenza dell’assessore Nicola Buchignani. Il presidente Torrini ha replicato che la mozione d’ordine non era pertinente, e che la richiesta doveva essere rivolta direttamente a Buchignani quando fosse stato reperibile.
Hanno preannunciato il voto contrario alla mozione dei loro gruppi il capogruppo di maggioranza della Lega Nord Salvini premier Massimo Fagnani, Marco Santi Guerrieri del gruppo di maggioranza Lucca 2032, il capogruppo di FDI Lido Fava, Giovanni Ricci di FI-UDC e Lorenzo Del Barga per Difendere Lucca. Hanno invece dichiarato il proprio voto favorevole Vincenzo Lorenzo Alfarano per il PD, Daniele Bianucci di Sinistra Civica Ecologista e Ilaria Maria Vietina, capogruppo di Lucca è un grande noi. La pratica è stata infine respinta con 15 voti contrari, sette favorevoli e un astenuto.
Al punto numero tre dell’ordine del giorno vi era la mozione n. 202/2024, presentata dal consigliere Fagnani e avente all’oggetto “Difendere i confini dello stato è un atto legittimo”. Fagnani, capogruppo di maggioranza della Lega Salvini Premier, ha proceduto all’illustrazione della mozione, relativa al processo in corso al leader del suo partito e ministro Matteo Salvini per i fatti accaduti nel precedente governo. Ha richiamato l’articolo 54 della costituzione che parla della difesa dei confini, contestando ciò che la magistratura addebita al segretario nazionale del suo partito.
Ha chiesto e ottenuto la parola il consigliere di minoranza del PD Vincenzo Lorenzo Alfarano per sottolineare che nel precedente consiglio comunale la maggioranza, per un argomento che esulava da quelli di pertinenza del consiglio comunale, aveva abbandonato l’aula, lasciando ogni considerazione in proposito al pubblico. Ha continuato affermando che la costituzione deve essere letta in ogni suo articolo, invitando in particolare a leggere l’articolo 10 della stessa. Ha dichiarato poi che quando si parla di magistratura politicizzata bisogna fare nomi e cognomi e non generalizzare, quindi che non si può mettere in discussione un processo la cui sentenza sarà pronunciata nel mese di dicembre, per poi concludere che non gli appariva opportuno nella sede del consiglio comunale discutere simili argomenti.
Dopo la sospensione in precedenza concordata dalle ore 20,30 alle 21,30, il consigliere di minoranza del PD Gianni Giannini ha contestato la mozione, definendola una “difesa schizofrenica” e citando anche il defunto presidente della repubblica Luigi Einaudi. Ha proseguito il suo intervento richiamando tutte le azioni e parole scurrili che l’attuale leader della Lega e i suoi predecessori avevano utilizzato nel corso degli anni contro l’Italia, che ora invece osannano.
Il consigliere della Lega Armando Pasquinelli ha controbattuto alle argomentazioni di Giannini rinfacciandogli quella “superiorità spocchiosa che la sinistra da sempre dimostra nei confronti delle parti politiche avverse”. Gli ha ricordato che ben conosce la divisione dei poteri di Montesquieu, così come tutti gli altri appartenenti alle realtà politiche a lui affini, e che avrebbe accettato il verdetto della magistratura da buon democratico qual è.
Il capogruppo di maggioranza di Difendere Lucca Lorenzo Del Barga ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo, richiamando alcune commistioni tra magistratura e politica dimostrate dalle intercettazioni dell’ex magistrato Luca Palamara e dai libri scritti dallo stesso, mentre Ilaria Maria Vietina ha criticato la mozione, definendo mistificatoria la stessa e l’interpretazione data da parte del partito di maggioranza che l’aveva portata.
Bianucci ha dichiarato che si estraniava dalla discussione perché non gli sembrava opportuna la discussione su un processo ancora in corso, dicendosi indignato per le parole che aveva udito in ordine agli immigrati. È intervenuto poi il capogruppo di minoranza del PD Francesco Raspini, premettendo che al termine del suo intervento avrebbe chiesto una sospensione perché doveva conferire con gli altri consiglieri di minoranza per definire se al momento della votazione sarebbero usciti o meno dall’aula, come aveva fatto la maggioranza nel precedente consiglio comunale, per non consentire la discussione su un argomento non afferente ai temi previsti dal regolamento comunale. Ha poi proseguito facendo una lunga dissertazione sull’immigrazione clandestina e sul modus operandi adottato dall’attuale maggioranza di governo nazionale.
Il capogruppo di FDI Lido Fava si è dichiarato ancora dell’idea che simili argomenti esulino da quelli che devono essere discussi nell’assise del consiglio comunale, dicendo però che, visto che la Lega Salvini Premier aveva ottenuto di farlo, non si sarebbe sottratto: la difesa dei confini da parte di ogni cittadino è giusta, ha quindi affermato, e lo è soprattutto per un ministro degli interni.
Dopo la sospensione del consiglio, che è ripreso intorno alle 23, Raspini ha dichiarato che al momento del voto della mozione i consiglieri di minoranza sarebbero usciti, per sottolineare l’atteggiamento doppio pesista che la maggioranza aveva dimostrato rispetto a quanto avvenuto nel consiglio comunale della settimana scorsa. Identica posizione e argomento sono stati utilizzati dal capogruppo di Sinistra Civica Ecologista e di Lucca è un grande noi. Mentre le minoranze uscivano dall’emiciclo, il presidente Torrini ha aperto la votazione, che ha riscosso 17 voti favorevoli, nessun voto contrario e nessuna astensione.
Il consiglio comunale è proseguito con la trattazione della pratica nr.208/24, avente per oggetto “Bilancio di Previsione 2024-2026- Variazione alle previsioni di competenze e di cassa- Approvazione” e illustrata dall’assessore al bilancio Moreno Bruni. Vi è stato l’intervento del consigliere di minoranza del PD Chiara Martini, che ha chiesto alcuni chiarimenti, e a lei si è aggiunto il collega di partito Vincenzo Lorenzo Alfarano: evidentemente la risposta dell’assessore Bruni non è piaciuta all’opposizione, poiché la pratica è stata approvata con 19 voti favorevoli, ma ha ottenuto anche sette voti contrari.
Il punto numero cinque dell’ordine dei lavori riguardava la pratica nr.201/24, avente per oggetto “Programmazione dell’acquisizione dei beni e dei servizi del comune di Lucca”, anche questa illustrata da Bruni. È intervenuta Chiara Martini del PD, la quale ha sottolineato che arrivare a questi aggiornamenti senza i doverosi passaggi di chiarimento da parte degli assessori competenti nelle commissioni deputate avrebbe costretto le opposizioni in futuro a fare delle interrogazioni. Non essendoci ulteriori interventi, il presidente del consiglio comunale ha posto in votazione la pratica, che ha ottenuto 18 voti favorevoli, sei voti contrari e nessuna astensione, con uguale risultato per l’immediata eseguibilità.
Ancora Bruni ha illustrato la pratica nr.203/24, avente per oggetto “Riconoscimenti debiti fuori bilancio a seguito di sentenze immediatamente esecutive”. Alfarano ha osservato che due cause di quelle riportate dall’assessore erano inerenti per ricorsi presentati dopo aver fatto trascorrere i termini di silenzio-assenso che potevano essere evitati con il principio dell’autotutela. Anche Raspini non ha mancato di rilevare che i ricorsi eseguiti dopo il silenzio-assenso dovevano passare in giunta quando la sua forza politica era alla guida della città, domandando se qualcosa è cambiato rispetto ad allora.
È intervenuta nuovamente il consigliere Martini per specificare che normalmente lei in simili casi si sarebbe astenuta, ma in questo caso avrebbe votato contro, perché la problematica che aveva condotto a queste due sentenze era prevedibile. L’assessore Bruni ha risposto che quei soldi erano già inseriti nei capitoli dedicati all’avvocatura del comune, puntualizzando che evidentemente c’era stato un errore e che lo avevano ammesso.
Sia Raspini che Alfarano continuavano a chiedere di chi fosse la responsabilità politica della decisione di fare questi ricorsi, per cui il sindaco Mario Pardini si è alzato e ha dichiarato che la decisione era stata sua, perché i fondi per l’avvocatura erano già stanziati e nessuno poteva dire che le cause sarebbero state perse. Nessuno possiede una sfera di cristallo, ha affermato, e c’erano i presupposti giuridici per agire in questo senso e perché le cause potessero anche essere vinte: così non è stato, e quindi, com’è normale e giusto, la responsabilità è sua in quanto sindaco. Il presidente Torrini ha infine posto in votazione la pratica, approvata con 18 voti favorevoli, sei voti contrari e nessun astenuto, con analogo risultato per l’immediata eseguibilità.
Si è passato al settimo e ultimo dell’ordine dei lavori, con il chiarimento che le altre mozioni programmate sarebbero state rinviate al primo consiglio utile. La pratica era la nr.206/2024, avente per oggetto “Istituzione del Garante comunale per la tutela dei diritti degli animali- Approvazione del Regolamento”. Ha illustrato la pratica l’assessore Cristina Consani, che ha auspicato un voto favorevole unanime.
Il capogruppo del PD Raspini ha affermato che come già anticipato nella commissione competente, visto che i suggerimenti delle opposizioni erano statu recepiti, le minoranze consiliari avrebbero votato favorevolmente. Hanno preso la parola anche i consiglieri di maggioranza di FDI Luca Pierotti e Mara Nicodemo per esprimere la loro soddisfazione per il lavoro svolto in commissione e per il fatto di aver trovato l’accordo di tutti i componenti della stessa, sia di maggioranza che di opposizione. La pratica è infine stata posta in votazione e approvata all’unanimità, con 23 voti favorevoli su 23 presenti.