Un tempo, quando i cori da stadio erano meno sofisticati e si usava la “W” per dire “VIVA” e la si rovesciava per significare “ABBASSO”, il vincitore sfottente – se meridionale – usava gridare all’avversario sconfitto che protestava o chiedeva un’esistente punizione: “E NUN CE VONN’ STA!”
Altro non mi sovviene, oggi, nel soppesare i risultati di un’importante giornata che, comunque, può essere solo considerata un passo avanti di una vicenda che ha ancora scogli da aggirare, prima di arrivare in porto.
Stamane il “Fatto Quotidiano” era particolarmente … travagliato … e temeva (o sperava, non ho capito bene) che la visita del PdC italiano a Washington si concludesse con una replica del “trattamento Zelensky”, magari preceduta dal becero invito al “KissMyAss!” di prammatica del ciuffone biondazzone.
Leaders dell’oppiosuzione avevano addirittura sostenuto che il nostro PdC non avesse poteri per negoziare a nome dell’Europa – e si sapeva, non c’era bisogno che lo sottolineassero – e che sarebbe stato meglio fosse rimasta a casa, magari a far la calza, non so. Tutto questo mentre qualche altro leader europoide parla di guerra da sostenere e dazi da opporre.
Beh, piaccia o no, il nostro PdC ha fatto l’unica cosa logica: provare a domare il biondazzone, omettendo di procedere alla triste cerimonia del “KMA”, chiarendo – diplomaticamente – quello che nessuno poteva negare. Che la Russia avesse invaso l’Ucraina, senza perdersi in distinguo da fake news circa chi ha sbagliato e dove, risalendo magari allo sterminio dei pellerossa.
E il truce Trump non ha mostrato le zanne.
Triste, a questo punto, rilevare che oramai ci sia un’oppiosuzione che voglia maltrattato e svillaneggiato chi rappresenta l’Italia, ovvero la Patria o, per chi preferisce, il Paese, pur di dimostrare di avere ragione. Qui il problema non è sapere se la Kamala Harris fosse meglio o peggio di Trump. Né si può dire che l’elezione di Trump sia stata ottenuta da chissà qual sostegno della nostra maggioranza di governo. Qui bisogna manovrare tenendo conto che Trump occupi quello scranno, e abbia certi poteri. Questa è la realtà e va affrontata cercando di ottenere il massimo possibile, per l’Italia e l’Europa … se ne avanza.
Inutile gufare su qualsiasi cosa venga fatto perché l’attore è il nemico politico. Non si va contro l’interesse del centro-destra o destra che dir si voglia, ma contro l’Italia. In Gran Bretagna o Francia non tifano contro il loro Paese.
Personalmente non mi affascinano le sirene guerresche di certa Europa, che ho paura voglia solo vendere armi convertendo un’industria automobilistica che non vende più utilitarie, station wagon e berline di lusso. Ribadisco che le guerre le preferisco facili da vincere, altrimenti stiamocene alla larga.
Invece di dire ciò che avrebbe dovuto fare la PdC con Trump, provino Conte e la Schleyn a dire cosa avrebbero fatto loro, per riavviare un dialogo che per noi italiani è vitale.
E non si rifugino dietro alla difesa europea: ci vorranno anni per renderla effettiva, per cui – nelle more – che cosa ritengono sia utile fare?
Siamo un popolo che chiude e distrugge – manicomi, discariche, centrali nucleari – prima d’aver attivato le strutture alternative. Vediamo di non farlo anche con le alleanze militari.
E già che ci siamo, smettiamola proprio di pensare solo a distruggere. A proposito: divago, ma quello avrebbero fatto i trasportati in Albania se avessero viaggiato su nave militare liberi e senza manette. Basta vedere cosa hanno fatto quando movimentati su navi da crociera e treni. E ricordiamoci che non è del tutto vero non abbiano fatto nulla: son entrati in uno Stato sovrano illegalmente, che non ha eliminato questo reato neppure quando la sinistra era al potere.
E proviamo invece un po’ d’orgoglio per il fatto che, di tutta Europa, gli U.S.A. abbiano accettato la vision e la mediazione italiane, per superare quella che poteva essere una crisi esiziale!
Per questo, di fronte al nulla di certe proposte, anzi, al loro contenuto sostanzialmente finalizzato a far perdere spazio e posizioni all’Italia, esplode il vecchio, protervo, sardonico, sfottente:
“E NUN CE VONN’STA!”
Cui segue un’ode di ringraziamento per avere quest’oppiosuzione.