Non poteva mancare il dotto parere d’Ilaria Salis sulla vicenda Ramy-carabinieri-Corvetto. L’occupatrice e martellatrice seriale ci informa che il Ramy, se anche aveva con sé monili d’oro rubati a qualcuno, sia giustificato dal disagio sociale in cui viveva. Insomma, è giusto se si ruba perché non basta lo stipendio d’elettricista, e si vorrebbe quello da amministratore delegato di Stellantis, da poco disponibile.
In quanto ad altro “pensautore”, Roberto Vecchioni, si chiede a cosa serva inseguire due ragazzi in motorino. Potrebbe pure starci, perché no? Peccato che mancano, alla dotta e martellante analisi, alcuni particolari, smarriti fra Budapest e Samarcanda.
Siam certi che chi va a rubare monili d’oro a casa altrui lo faccia solo a causa del disagio? Un conto è trafugare cibo da un supermarket o un pollo da una fattoria, un altro è sfondare una porta o una finestra e saccheggiare un’abitazione, o rapinare qualcuno per strada e portar via ciò che sicuramente ha almeno un valore affettivo per il proprietario. Insomma, chi va a rubare per riempire lo stomaco proprio o dei figli, potrebbe essere compreso anche dalla vittima. Un po’ più difficoltoso che chi ci rimette la collanina regalo del fidanzato o il braccialetto del battesimo, se ne faccia una ragione e perdoni il ladruncolo. Perché chi ruba in casa o rapina o commette violenza, deve avere un po’ di “pelo sullo stomaco” malvagio, che l’affamato ordinario non ha. Solo così si spiegano tanti stranieri disposti anche a lavori umili e mal pagati, pur di sbarcare il lunario, senza correre il rischio di esser arrestati. Giusto che lo Stato di preoccupi di loro, che cercano disperatamente di trovarsi un posto nella società, senza far del male.
E siam certi che le vittime, con tutta questa comprensione per chi ruba e rapina, e col poliziotto che non può inseguire un ladro – dovesse scivolare e rompersi un dente! – non si organizzino e decidano di unire le forze, e restituire a incendiari del Corvetto e di altre aspiranti banlieux, pan per focaccia? In effetti una matura e insospettabile signora a Viareggio l’ha fatto poco fa, non sto parlando di fantasie.
Screditare la polizia porta anche a questo: non esiste solo la disperazione dell’elettricista o del geometra che devono rapinare o spacciare per vivere meglio. C’è anche la rabbia delle vittime – vere, presunte o potenziali – che potrebbero finire per vedere nel diverso il nemico, indipendentemente dal fatto che questi lavori regolarmente o irregolarmente, e sia comunque di specchiata onestà.
Infine, crediamo che all’ex-proprietario/a delle collanine trafugate dal duo su due ruote, gliene possa interessare che un ex-elettricista passato a miglior vita volesse migliorare la propria condizione sociale, a sue spese? Magari può dispiacergli che abbia abbandonato traumaticamente questo mondo, ma non penso che gli avrebbe regalato la refurtiva ove avesse conosciuto qualcosa del “disagio” (?) in cui versavano i due giovanotti.
Nel leggere le dissertazioni dell’onorevole Salis, ho la sensazione che l’abbiano candidata, il gatto e la volpe – Bonelli-Fratoianni – solo per farle dire ciò che comprendevano sarebbe stato assolutamente impopolare se asserito da loro. Come hanno fatto con qualche altro della scuderia “Alleanza Verdi-Sinistra”. Pronti – al momento buono, ove esageri – a mollarla come fecero con Aboubakar Soumahoro.
Purtroppo, a corollario di tutto ciò, sembra vi sia una ricerca dello scontro a tutti i costi, che – penso – vi sarà, di questo passo. Perché così come c’è chi è arrabbiato e segue le politiche di centri-sociali, di “Potere al Popolo” e della coppia che truffò anche Pinocchio, c’è anche chi è altrettanto arrabbiato e muove in direzione contraria, sull’onda di ideologie altrettanto non condivisibili.
E prima o poi l’elemento moderato smetterà di far da cuscinetto, e magari prenderà posizione.