Anno XI 
Venerdì 25 Aprile 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da giancarlo affatato
Politica
25 Aprile 2025

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E' risaputo. Mentre si piange il Papa, in Vaticano la curia cardinalizia già lavora per individuare l'identikit del nuovo Pontefice. Tutto procede sotto traccia, in silenzio, come si conviene tra i porporati oggi più che mai numerosi, soprattutto per quanto concerne la rappresentanza dei votanti: la più numerosa nella millenaria storia della Chiesa. Ben 135 infatti si esprimeranno nel segreto dell'urna nel mentre in 117, per raggiunto limite di età, non potranno partecipare alle votazioni. C'è da giurarci però che anche questi ultimi, posizionati in posti prestigiosi, saranno senz'altro in grado di esercitare un autorevole persuasione nell'orientare le scelte ed i comportamenti dei loro più "fortunati" colleghi. Sia come sia, difficilmente l'opinione pubblica ne sarà informata essendo i porporati chiamati al solenne giuramento della riservatezza. E tuttavia, manco a dirlo, già impazza il toto-Pontefice con una rosa di nomi destinata a finire in tv e sulle pagine dei principali rotocalchi. Eppure ci sarebbe da ricordare che il vecchio adagio "chi entra Papa in Conclave ne esce Cardinale" ammonisce tutti dal fare facili previsioni per la semplice ragione che spesso e volentieri il sacro collegio che si riunisce nella cappella Sistina ha sconfessato le più accreditate tesi della vigilia. Tranne alcuni casi, in momenti particolarmente critici per la storia della Chiesa - accadde quando furono eletti Papa Pacelli (Pio XII) e Papa Montini (Paolo VI) - novità e sorprese non sono mai mancate. Accadde, ad esempio, quando, in mancanza di un nome sul quale far convergere i due terzi dei votanti, si optò per una scelta cosiddetta di transizione: quella di Roncalli (Giovanni XXIII), un Pontefice che però, pur essendo piuttosto avanti con l'età, seppe indire lo storico Concilio Vaticano II dando poi modo e tempo ai gruppi in seno alla curia, di potersi accordare per il suo successore. Insomma la matassa da sciogliere è intricata e spesso poterla dipanare  richiede non poca attesa e tante fumate nere. Famosa fu la storia del Conclave che portò all'elezione di Tedaldo Visconti con il nome di Papa Gregorio X. Ebbene in quella circostanza i lavori durarono ben 33 mesi (!!) dal 1268 al 1271. Per porre fine alle eterne diatribe, si dovette ricorrere ad una rivolta popolare che segregò i porporati ben oltre il canonico "extra omnes" ossia l'allontanamento dei non votanti dai luoghi del conclave. In quel caso i "votanti" furono letteralmente rinchiusi dentro e lasciati senza cibo!! Non sarà certo quello il caso odierno, ma mettere insieme i due terzi dei 135 elettori non sarà facile. Ecco allora entrare in campo le diverse correnti di pensiero, le tesi teologiche e di visione della Chiesa che danno origine ai gruppi organizzati. In genere la stampa, semplificando i termini, divide le componenti in progressiste, moderate e conservatrici. Anche in questo caso, non essendosi mai conosciuti oppure frequentati i cardinali di nomina bergogliana, che rappresentano la maggioranza dei presenti, provenienti in larga parte da paesi extra europei, costoro ben difficilmente potranno aggregarsi e riconoscersi nei tradizionali raggruppamenti. Le voci di dentro danno per certo lo scontro tra i continuatori della linea di Francesco ed i suoi contestatori. I primi sono i classici pauperisti ad oltranza, avversi alla ricchezza, alla proprietà ed al benessere  intesi come ostacoli  per la salvezza dell'anima. Propendono per il multiculturalismo religioso ed il sostegno, senza se e senza ma, all'accoglienza dei migranti. Sono insomma quelli della "Chiesa dei poveri". Costoro sono pronti a portare avanti la pastorale dell'ex vescovo di Buenos Aires con la cancellazione di ogni aura di santità e di sacralità della figura del Pobtefice. Per loro il Papa dovrebbe diventare una sorta di amico della porta accanto, quello che tutto sembra tranne che il capo della Chiesa ed il Vicario di Cristo in terra. Gli altri, invece, si oppongono a questa banalizzazione minimalista della figura del Papa “  piacione ” sposando in pieno il rilancio dei valori dottrinari della Chiesa, l’opposizione alla sua secolarizzazione ed all’incipiente degrado dei costumi. Come uscire da questo dualismo? E’ auspicabile che in conclave si adotti una...lex canuleia, quella cioè che consentì, nell'antica Roma, ai plebei, di poter convolare a nozze con i patrizi e di poter competere, in questo modo, anche per ricoprire la carica di Console, normalmente appannaggio dei soli aristocratici. Ebbene: la saggezza millenaria della Chiesa e, per noi fedeli, l'ispirazione dello Spirito Santo, potrebbero ben realizzarla!! In fondo la Sposa di Cristo appartiene a tutti non solo ai derelitti.

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