L'assessore Serena Mammini deve avere una fervida immaginazione che alimenta costantemente fino a ipotizzare soluzioni che fanno a cazzotti con ogni ragionevolezza. E con lei anche l'assessore Ragghianti che, evidentemente, comprende di sport quanto noi di fisica quantistica. Non si può spiegare altrimenti la presa di posizione di 37 autorevoli personaggi cittadini impegnati a vario titolo nello sport lucchese i quali hanno redatto una lettera aperta il cui titolo, Salviamo la Bacchettoni, la dice tutta sul suo contenuto.
Facendo un passo indietro, l'assessore Mammini, se la memoria non ci tradisce, nel 2019 aveva manifestato l'intenzione di procedere a ristrutturare l'edificio, effettivamente abbandonato a se stesso, inventandosi una piscina per disabili oltre ad altre strutture che non si capisce bene a che e a chi dovrebbero servire. Il benessere dentro le mura pare fosse lo slogan o qualcosa del genere. Risparmiamo i commenti.
Ecco, integrale, la lettera scritta dal comitato che si batte e si batterà per un utilizzo intelligente e utile della ex palestra Bacchettoni. Altro che piscine. E questo senza nulla togliere alle persone affette da disabilità che hanno bisogno di rieducazione. Non ci vuole la laurea, ma basta aver praticato un po' di sana attività fisica e agonistica, per comprendere che infilare una piscina in via Bacchettoni è ai limiti dell'umana comprensione:
Egregio Signori,
Siamo un gruppo di persone attive a vario titolo nel mondo sportivo lucchese che, a suo tempo, hanno accolto con favore e fiducia le indicazioni programmatiche in materia di sport presentate dal Sindaco Tambellini nella sua campagna elettorale.
In merito all’ipotesi di realizzazione di una vasca per la riabilitazione all’interno della ex cavallerizza di via dei Bacchettoni, rilanciata di recente da alcuni esponenti dell’Amministrazione, riteniamo doveroso formulare alcune considerazioni e osservazioni, che, ci auguriamo, possano contribuire allo sviluppo di un dibattito serio e scevro da pregiudizi.
Innanzitutto, spiace che una scelta così rilevante e impattante sull’intera realtà lucchese sia stata annunciata senza consultare in alcun modo il mondo dell’associazionismo e del volontariato sportivo; ancor più sorprendente, in negativo, è che, di fronte ai primi, scontati, segnali di netta contrarietà a questa scelta si sia voluto, da parte di qualcuno, alimentare una sorta di “guerra tra poveri”, insinuando l’idea di un’insensibilità del mondo sportivo verso le problematiche della disabilità: accusa, questa, strumentale e demagogica da rispedire al mittente senza se e senza ma; accusa ridicola prima ancora che ingiusta, visto che, sul piano dell’integrazione, lo sport è molto più avanti di qualsiasi altro ambito nel nostro Paese.
Premesso questo, vorremmo esprimere con pacatezza e senza dover incorrere nelle censure di sedicenti custodi del pensiero “di sinistra”, le ragioni per le quali il mondo sportivo lucchese è decisamente contrario all’ipotetica collocazione della vasca per la riabilitazione all’interno della palestra dei Bacchettoni.
Una prima considerazione riguarda i costi, verosimilmente molto elevati, da sostenere per accogliere in una struttura come quella dell’ex cavallerizza una piscina destinata a funzionare sia d’estate che d’inverno.
Ma, a prescindere da questo aspetto, pur importante, la ragione principale della nostra contrarietà è un’altra. Il nostro territorio è afflitto da una cronica penuria di impianti sportivi idonei e molte associazioni, anche importanti, operano in condizioni precarie. Il momento di emergenza che stiamo vivendo rischia di aggravare ulteriormente questa situazione, con l’eventualità ‐ che speriamo possa essere scongiurata ‐ di utilizzo delle palestre scolastiche come spazi didattici e conseguente sottrazione delle stesse alla loro funzione in ambito sia scolastico che extrascolastico.
In un contesto di questo tipo, siamo convinti che la collocazione della vasca per la riabilitazione, ma comunque qualsiasi tipo di vasca anche fosse per il solo fitness, all’interno della palestra di via dei Bacchettoni sarebbe un grave errore in quanto comprometterebbe irrimediabilmente l’unica reale prospettiva di uno spazio sportivo all’interno del centro storico, posto a servizio dell’intera comunità, in primis di quella scolastica, ma anche di tutti i cittadini, giovani, anziani, diversamente abili, che vivono, lavorano o studiano nella nostra città. Nel centro storico l’unico edificio ragionevolmente idoneo a svolgere questa funzione è quello di via dei Bacchettoni: potrebbe farlo egregiamente se riallestito secondo criteri avanzati. Gli esempi non mancano, sia in Italia che all’estero; un volume come quello può essere reso modulare e utilizzabile da molti utenti e per un gran numero di attività e manifestazioni. L’investimento necessario a questo scopo, pur rilevante, sarebbe inferiore a quello necessario a trasformarlo in parte in piscina, vanificandone di fatto le potenzialità.
Il recupero di questa tradizionale destinazione a “palestra della città”, in passato svolta per decenni dall’ex cavallerizza, è stato oggetto di un preciso impegno programmatico da parte dell’Amministrazione: è lecito aspettarsi che tale impegno venga mantenuto, per il bene dell’intera comunità.
Sperando di aver espresso le nostre motivazioni con sufficiente chiarezza, altrettanto chiaramente vogliamo dire che riteniamo giusto dare una risposta alle esigenze riabilitative legittimamente rappresentate da cittadini e associazioni. Tali esigenze meritano di essere soddisfatte in tempi brevi (e tali non sarebbero, verosimilmente, quelli necessari per la trasformazione della Bacchettoni) e senza penalizzare inutilmente le aspettative di tanti altri cittadini, disabili compresi, che hanno bisogno di spazi per fare attività sportiva.
Anziché vanificare le potenzialità dell’ex cavallerizza, riducendone drasticamente gli spazi per ospitare la vasca riabilitativa o anche una piscina comunque non omologabile a fini sportivi, è molto meglio ricercare per la vasca riabilitativa una collocazione più consona, magari in prossimità di altre strutture e servizi sanitari e una piscina fitness non serve in quanto l’utenza lucchese trova già abbondante spazio negli impiantinatatori del territorio. Nel tempo necessario allo sviluppo di questo progetto, le esigenze di riabilitazione in acqua potrebbero essere soddisfatte temporaneamente utilizzando la piscina del Palazzetto dello Sport, anch’essa non omologabile, per dimensioni, a fini sportivi, ma già in regola come struttura di servizio: questa soluzione potrebbe essere resa operativa in tempi rapidi con interventi e costi assai più contenuti.
A conclusione di questa nota, non possiamo non fare cenno a un altro problema molto sentito dal mondo sportivo lucchese, che è la cronica mancanza di consultazione rispetto alle problematiche che lo riguardano.
Mentre la Consulta, che già è strumento poco rappresentativo ed efficace per come è stato concepito, non viene convocata né ascoltata, l’impressione diffusa tra molte persone attive nel mondo del volontariato sportivo è quella di essere oggetto di attenzione solo in campagna elettorale: per queste ragioni ci siamo decisi a rendere pubbliche queste nostre considerazioni che riflettono il malessere del mondo sportivo, che su questo come su altri temi che lo riguardano da vicino non mancherà di fare sentire la sua voce, in modo civile e corretto, ma con la necessaria fermezza.
Condividono “Salviamo la Bacchettoni” in ordine casuale:
Renzo Marcinnò Carla Landucci Alessandra Nieri Alberto Davini Pier Giorgio Licheri Lioniero Del Maschio Andrea Lorenzetti Dante Giuntini Paolo Azzi Stefano Pellecani Gianluca Bacci Mauro Guidotti Roberto Tarfano Claudio Frediani Giannicola Bacci Guido Pasquini Leonardo Di Sacco Sara Morganti Maurizio Barsotti Fabrizio Nieri Andrea Lelli Arturo Guidi Sergio Martinelli Ferdinando Caturegli Giuseppe Fanucchi Massimo Costalli Emilio Masserati Alessandro Bertolucci Dino Petri Luigi Pracchia Ilaria Rosellini Maria Paola La Selva Paolo Cattani Matteo Martinelli Fabrizio Doveri Lucio Nobile Andrea Lombardi