“In questo momento, l'Italia ha bisogno di tutto, ma non certo di una legge ideologica”.
Lo ha dichiarato Marco Martinelli durante la discussione delle mozioni relative al DDL Zan in consiglio comunale a Lucca, di stasera 12 aprile.
"Il nostro Paese - ha proseguito il capogruppo di Fratelli d'Italia - ha oggi ben altre priorità legate all'enorme sofferenza sanitaria, economica e sociale in cui la pandemia ci ha precipitato".
"E’ grave - ha attaccato l'esponente del partito di Giorgia Meloni - in questo contesto, la tenace intenzione di alcune forze di sinistra di portare all’esame del Senato il disegno di Legge sull'omofobia, approvato alla Camera quattro mesi fa. Il DDl Zan non è una priorità e limita la libertà di pensiero. Il nostro appello verso il parlamento è quello di concentrarsi su vaccini, riaperture, crisi e turismo non sul DDl Zan".
"Rispetto alle critiche mosse dopo il passaggio alla Camera del testo ora proposto al Senato - ha spiegato il capogruppo di Fratelli d'Italia - nulla di significativo è cambiato, mentre restano tutte le criticità liberticide e la possibilità di introdurre forme di indottrinamento delle teorie Gender nelle scuole di ogni ordine e grado, senza alcun contraddittorio o voce plurale sui temi sensibili della sessualità".
"Se dovesse passare il ddl Zan - ha concluso Martinelli - potremmo quindi diventare “omofobi per legge” ed essere chiamati a difenderci davanti ad un giudice per aver semplicemente affermato, ad esempio, che tutti i bambini hanno diritto ad un padre e una madre o e che l'utero in affitto è una barbarie e chi alimenta questo mercato un criminale, come già successo ad alcuni noti scrittori progressisti anglosassoni".