Il progetto della Piazza Coperta di San Concordio redatto dall'architetto Pietro Carlo Pellegrini rispetta tutti i parametri urbanistici e tutela i reperti archeologici relativi al Porto della Formica. E' questa, in sintesi, la risposta che l'amministrazione comunale fornisce al consigliere Bindocci, che nelle scorse settimane aveva depositato un'interrogazione sul tema, articolata in 12 diverse domande.
In particolare, sul fronte della conservazione delle emergenze archeologiche, nel corso del sopralluogo effettuato a suo tempo da Soprintendenza ed Erp, è emerso che i reperti sono stati infestati dalla vegetazione spontanea e quindi, per quelli presenti in misura limitata all’interno dell’area di cantiere, l'amministrazione provvederà, nell’ambito dell’appalto, al loro recupero con professionalità adeguate, e sempre di concerto con la Soprintendenza; invece per quella parte che si trova al di fuori dell’area di cantiere si interverrà comunque, o con le economie dell’appalto o con risorse proprie. L'area ex Gesam non è tuttavia sottoposta a vincolo archeologico o paesaggistico, e dunque non è stato necessario inviare il progetto alla Soprintendenza. L'opera insiste in una zona già completamente scavata nel precedente intervento e interessa solo marginalmente le strutture portuali, che saranno opportunamente protette durante la fase di lavorazione nelle vicinanze dei reperti, con l’assistenza di un archeologo durante le operazioni di reinterro. In accordo con la Soprintendenza, Erp ha inoltre provveduto a modificare la parte di progetto marginalmente interessata dagli scavi per garantire la futura piena fruibilità di tali reperti nel caso in cui venga deciso di riportarli alla luce.
Dal punto di vista più strettamente urbanistico, l'amministrazione sottolinea che in fase progettuale è stata analizzata la coerenza con i fabbricati principali circostanti e con le altre costruzioni, per lo più disomogenee tra di loro. La Piazza Coperta è regolata da vuoti e pieni, che nell’insieme possono catturare i vari riferimenti, così da diventare un “riferimento e regolatore architettonico” in una periferia non coerente per carattere stilistici e costruttivi. Per quanto riguarda poi la consistenza volumetrica, si sottolinea che il precedente progetto Polis prevedeva la realizzazione di 13.017 metri cubi distribuiti tra i due edifici a fronte di 3.254 metri cubi del progetto attuale. In merito all'altezza, la Piazza Coperta è coerente con gli edifici circostanti: basti pensare ai condomini su via Consani, a quelli all’inizio di via Guidiccioni e alla cosiddetta ‘cattedrale’, sempre all’interno del complesso ex Gesam. Ma, soprattutto, il vigente strumento urbanistico prevede per il comparto “Il centro servizi di S.Concordio” un’altezza massima di 13,50 metri e, per le “Ex Officine Lenzi” fa salva la possibilità di raggiungere, addirittura, un'altezza fino a 16,5 metri. Infine, in merito alla distanza dal Canale Formica, la fascia di rispetto di 10 metri è rispettata, dal momento che il manufatto che ricade nella fascia di rispetto è semplicemente un contenimento per il terreno vegetale, necessario per la messa a dimora di nuovi alberi.
Infine, sul piano della partecipazione e del coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni e dei comitati, l'amministrazione sottolinea che ha incontrato più volte gli abitanti del quartiere di San Concordio per discutere i progetti dei Quartieri Social: durante gli incontri partecipati (21 luglio 2016, 6 ottobre 2016, 23 maggio 2018), nelle due assemblee dedicate a San Concordio (4 luglio e 1 agosto 2018), durante specifici incontri nella sede dell'Erp, nell'ufficio del vicesindaco Lemucchi e del sindaco Tambellini (4 giugno, 13 novembre e 9 dicembre 2019).