Il consiglio comunale di Lucca del 20 dicembre è iniziato alle 21.05 quando il segretario comunale stava procedendo all’appello nominale come richiesto dal presidente Enico Torrini. E', allora, intervenuto il consigliere comunale del Pd Gianni Giannini che ha chiesto di aspettare ancora qualche minuto perché, secondo lui, non vi era il numero legale, beccandosi così una dura reprimenda dalla più alta carica del Consiglio che ironicamente lo invitava a contare i presenti chiarendo che vi erano 17 componenti della maggioranza e 5 della minoranza. Non convinto, Giannini iniziava la conta per poi rendersi conto che i numeri enunciati corrispondevano perfettamente: scuse di prammatica da parte del consigliere di opposizione.
Terminato l’appello, ecco arrivare, uno dietro l’altro, due componenti delle minoranze, Daniele Bianucci e Francesco Raspini. L’ordine del giorno prevedeva sette punti. Via subito con il primo che era quello delle raccomandazioni da parte dei consiglieri comunali alla giunta municipale. Prima ha preso la parola Silvia Del Greco per lamentare la mancanza di parcheggi in via dei Fossi e conseguenti disagi ai residenti e al traffico cittadino e, poi, la richiesta di una maggiore attenzione alla stesura degli eventi del Lucca Summer Festival visto che aveva notato degli eventi nei giorni dei festeggiamenti di San Paolino, patrono della città e questo stesso motivo aveva suscitato, nella passata legislatura, preoccupazioni e proteste all’indirizzo della precedente amministrazione proprio da parte di alcuni componenti dell’attuale maggioranza.
E' intervenuto, subito dopo, il consigliere del Pd Enzo Alfarano per segnalare che il deflusso delle acque in prossimità della Casa del Fanciullo stava diventando pericoloso e che in prossimità del campo nomadi vi sono tre alberi pericolanti: provvedere alla loro messa in sicurezza.
Il capo gruppo della Lega Armando Pasquinelli invece, ha chiestoa di verificare la possibilità di fare una unica manifestazione e quindi un unico consiglio comunale per poter discutere pacificamente degli argomenti che trattano la giornata della memoria prevista per il 27 gennaio e il giorno del ricordo previsto per il 10 febbraio.
Immediatamente ha chiesto la parola il consigliere del Pd Gianni Giannini che replicava che non era possibile perché si trattava di due eventi diversi della storia e che il presidente della Repubblica li aveva volutamente fatti ricadere in date diverse per legge. Le parole hanno suscitato l’intervento del consigliere di FI UDC Alessandro Di Vito e di altri componenti della maggioranza che, rumoreggiando, hanno affermato di non prendere lezioni da nessuno sulle leggi e sulla storia.
Sempre Giannini, rivolgendosi al primo cittadino Mario Pardini, gli ha chiesto di porre la massima attenzione sulla sala mortuaria perché ancora oggi, nonostante la pandemia sia passata, vi è una sovraesposizione delle salme che richiede un ampliamento della struttura e la realizzazione di una ulteriore sala interreligiosa con un giardino della rimembranza per lo spargimento delle ceneri.
Il capo gruppo di Sinistra Con Daniele Bianucci ha ribadito la pericolosità del deflusso delle acque in prossimità del Villaggio del Fanciullo aggiungendo che analogo problema attanagliava anche la scuola dell’infanzia di Ponte a Moriano. Ha anche aggiunto di prevedere due distinte manifestazioni e consigli comunali per la giornata della memoria e il giorno del ricordo.
Secondo punto all’ordine del giorno le interrogazioni e questa volta il sindaco ha inteso rispondere, contrariamente al recente passato. La prima interrogazione era del consigliere del Pd Gianni Giannini che l’ha illustrata ed era dell’ottobre 2022 inerente una sua sollecitazione perché l’amministrazione andasse a incontrare le associazioni dei cittadini che volevano utilizzare gli spazi del centro civico di San Vito (edificio ERP) perché non avendone ancora avuta la disponibilità avevano minacciato azioni di protesta pubbliche.
Il primo cittadino con la sua solita flemma inglese ha replicato che il problema, nel frattempo, si era risolto poiché era stata già data la gestione e si erano già svolte delle manifestazioni a cura delle 17 associazioni che lo avevano preso in gestione. Giannini si è detto soddisfatto della risposta, ma chiedeva di avere l’elenco delle 17 associazioni e il sindaco si riservava di farglielo sapere nel più breve lasso di tempo.
Si dava seguito all’interrogazione proposta da Daniele BIanucci sempre a ottobre ed inerente l’apparizione di manifesti e volantini sul territorio comunale per l’organizzazione di ronde cittadine per la sicurezza e se l’amministrazione conosceva e appoggiava simile iniziativa. Il sindaco replicava che non solo non era a conoscenza di simili iniziative, ma di non appoggiarle e di aver dato mandato alla polizia municipale di rimuovere questi manifesti e volantini dalla città verificando se queste ronde erano state attuate o meno ottenendo, in ordine a quest’ultimo punto, un chiaro diniego da parte dell’assessore alla sicurezza e dal comandante della polizia municipale.
La terza ed ultima interrogazione a cui dava risposta il primo cittadino era sempre di Bianucci e riguardava l’affaire piscina a Vecoli del presidente della GEAL Mancini. Mario Pardini ha affermato che per questa situazione era stata convocata la commissione di controllo e garanzia che a sua volta aveva dato mandato alla polizia municipale di fare tutti gli accertamenti più opportuni, ma che questi ultimi, però, erano ancora in fase di lavorazione. Pertanto, fino a quando non se ne fossero conosciuti gli esiti, non poteva dare una risposta completa.
Il Bianucci invece di dichiararsi soddisfatto o meno della risposta, ha iniziato a tempestare il sindaco con una raffica di domande attinenti il tipo e la tempistica degli accertamenti della polizia municipale guadagnandosi un rimbrotto dell’inflessibile presidente del consiglio comunale Enrico Torrini che lo richiamava formalmente ad attenersi al regolamento comunale e a ciò che prevedeva per quanto riguardava le interrogazioni che non dovevano dar luogo a discussioni poiché altri erano gli strumenti procedurali previsti.
Mario Pardini, comunque, non si sottraeva al quesito e rispondeva che non era a conoscenza delle tempistiche né tantomeno degli accertamenti avviati dalla polizia municipale, ma sarebbe stata sua cura informare sia l’interrogante che l’intero consiglio comunale di tutto ciò che gli sarà rapportato non appena avrà avuto gli esiti.
Si è passati, quindi, al punto inerente il contratto sociale UNESCO sull’educazione che è stato dettagliatamente illustrato dall’assessore Simona Testaferrata che ha avuto contatti diretti con due illustri esponenti dell’organismo internazionale per avviare tutte le fasi progettuali di questo contratto molto articolato, ma (sic!), importantissimo per lo sviluppo educativo della città.
E' intervenuto il capo gruppo di Lucca è un grande noi Ilaria Vietina dell’opposizione per rimarcare l’importanza del progetto soprattutto perché relativo alle città e annunciando il voto favorevole di tutti i gruppi di minoranza consiliare ed infatti la votazione con l’immediata eseguibilità ha ottenuto 22 voti favorevoli su 22 presenti (ndr Bianucci e Raspini si erano allontanati momentaneamente per confabulare nella sala posta sul retro della presidenza e al momento del loro rientro si era già votato, ma hanno voluto specificare che comunque anche il loro voto sarebbe stato favorevole).
Si è giunti all’acquisto di un terreno situato in frazione San Marco, Via Salicchi, adiacente all’impianto sportivo comunale denominato campo Henderson, punto che è stato illustrato dall’assessore al Bilancio Moreno Bruni che ha illustrato il vantaggio dell’acquisto di questo terreno di 4 mila 442 metri quadri con un rudere fatiscente di proprietà della confraternita della Misericordia per la somma di 70 mila 000 a fronte di una stima dello stesso di 100 mila e che sarebbe stato utilizzato, come successivamente confermato dall’assessore allo sport Fabio Barsanti nel suo intervento in cui ha caldeggiato l’operazione, per realizzare un parcheggio che verrà utilizzato oltre che dagli utenti del campo sportivo anche dai residenti.
Non essendoci stati ulteriori interventi si è proceduto alla votazione e l’immediata eseguibilità che ha visto 18 voti favorevoli e 6 astenuti su 24 votanti. Si è arrivati quindi al quinto punto all’ordine del giorno che prevedeva il riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze della corte di giustizia di secondo grado di Firenze illustrata anche questa dall’inossidabile assessore al bilancio Moreno Bruni e che non ha richiesto ulteriori interventi e per cui si è andati a votazione con 18 voti favorevoli e 6 astenuti su 24 presenti e l’immediata eseguibilità ha ottenuto 19 voti favorevoli 5 astenuti su 24 presenti.
E' stata, poi, la volta della mozione presentata dalla consigliera del Pd Silvia Del Greco e presentata a settembre per il sostegno al mondo sportivo contro il caro energia che al momento in cui l’ha illustrata ha fatto chiaramente trasparire una verve polemica che non avevamo mai intuito in questa donna solitamente pacata.
Silvia Del Greco si è molto risentita in particolare con l’assessore Fabio Barsanti non tanto per l’esiguità della cifra destinata di 40 mila euro che sono circa 200 euro per le 200 associazioni sportive presenti sul territorio, ma per il modo in cui l’aveva propagandata sulla stampa il giorno precedente e soprattutto senza tener conto di questa sua interrogazione che era di molto precedente e non aveva avuto debita risposta.
L’esponente del Pd non contestava il merito della vicenda quanto il modus operandi dell’assessore Barsanti. Quest’ultimo, sentendosi chiamato in causa, ha replicato in modo ironico e al limite della burla che la somma reperita era il frutto di una certosina ricerca nelle pieghe del bilancio del personale degli uffici a cui andava il suo totale ringraziamento suscitando quindi un intervento a gamba tesa di Francesco Raspini che lo ha tacciato di bullismo e che tale comportamento non solo non era degno della veste istituzionale che ricopriva. ma era inaccettabile perché la critica in politica, seppure aspra, è sempre ammessa mentre, al contrario non era ammissibile irridere un consigliere comunale a seguito del suo intervento.
Ne è nato un esilarante siparietto tra Barsanti e Raspini che, alternativamente, loro testuali parole, si davano una nota sul diario come avrebbe fatto un insegnante a uno studente discolo. La Del Greco insisteva perché la sua mozione venisse votata nonostante l’invito rivoltole da un autorevole esponente della maggioranza a ritirarla. E' intervenuto anche il solito Bianucci per dire a Barsanti che le mozioni dei consiglieri sono uno stimolo per coinvolgere la giunta.
Anche il consigliere di FI UDC Alessandro Di Vito ha parlato per rimettere la questione sui giusti binari chiedendo alle opposizioni di attenersi all’oggetto della mozione e quindi a sviscerare il merito della stessa, senza cercare ogni minimo pretesto per polemizzare soprattutto con l’assessore Barsanti e rinnovava anche l’invito alla Silvia Del Greco a ritirare la mozione, ma quest’ultima è stata irremovibile.
Si è proceduto alla votazione che ha visto 17 voti contrari, 6 voti favorevoli e 1 voto astenuto sui 24 presenti aventi diritto al voto.
Settimo e ultimo punto all’ordine del giorno ossia la mozione presentata dal consigliere di FI UDC Alessandro Di Vito sulla richiesta di implementare il numero degli stalli del parcheggio a servizio dell’ospedale San Luca insufficienti per tutti i lavoratori che afferiscono alla struttura.
La mozione è stata illustrata da Di Vito che rappresentava come, sui 1200 stalli presenti, un terzo erano riservati ai dipendenti ospedalieri e alle altre figure professionali che prestano la loro opera nel nosocomio, ma chiaramente non erano sufficienti come peraltro aveva già evidenziato nella precedente legislatura.
Annunciava che il suo collega di partito nonché capo gruppo Giovanni Ricci avrebbe presentato due emendamenti alla mozione perché da una ricerca effettuata nel frattempo aveva scoperto che la giunta Tambellini aveva data corso alla sua richiesta con una delibera già votata a cui gli uffici competenti non avevano ancora dato corso per ragioni burocratiche e poiché nel frattempo vi erano state le nuove elezioni che avevano visto questa volta vincere gli avversari dell'epoca.
Francesco Raspini ha spiegato che si ricordava bene di quella delibera in giunta e che questa prevedeva 50 stalli auto in più a disposizione dei lavoratori dell’ospedale, trovando piena conferma di questa sua affermazione proprio in Di Vito che gli dava pubblicamente atto di un lavoro ben fatto che non doveva essere disperso, per cui si accordavano per un terzo emendamento relativo a richiamare quella delibera e darle maggior forza ed eseguibilità.
Raspini si è dichiarato ben felice di farlo perché era nell’interesse della città e dei lavoratori per cui sono stati votati i tre emendamenti proposti alla mozione e poi la mozione di Di Vito completamente emendata che ha ottenuto la votazione unanime di maggioranza ed opposizione ossia 24 voti favorevoli su 24 presenti aventi diritto di voto. Cinque minuti prima della mezzanotte sono state tolte le tende.