Anno XI 
Giovedì 28 Novembre 2024
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da Redazione
Politica
18 Luglio 2020

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Anche il coordinamento comunale del Partito Socialista Italiano scende in campo per dire la sua in merito al dibattito relativo alla vicenda della Manifattura.

"Il dibattito sull’intervento proposto da Coima e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca sulla parte sud della manifattura - esordisce -, sconta un presunto equivoco. Da un lato la Fondazione, che illustra il suo progetto (innanzitutto edilizio) ai cittadini, ancorchè soltanto a mezzo stampa, dall’altro l’Amministrazione, che continua a far finta che dietro parcheggi e piazze non esista quel progetto edilizio che la Fondazione magnifica".

"Questo presunto equivoco va risolto - afferma il partito -, e va risolto da parte da parte di entrambi i soggetti, utilizzando la piena trasparenza e la massima partecipazione. E’ evidente infatti che il progetto edilizio esiste e coinvolge una porzione ampia e strategica della città, il cui utilizzo è destinato ad incidere pesantemente sul benessere dei cittadini e sulla vivibilità del centro storico. L’amministrazione, che, per rendere possibile questo intervento in libertà, ha appositamente adottato modifiche al regolamento urbanistico, non può continuare a far finta che l’intervento non esista, sol perché assentibile con un permesso di costruire in luogo di ciò che, prima della adozione della variante, era un piano di recupero".

"Nel segno della chiarezza - afferma il Psi - i Socialisti lucchesi non intendono sottrarsi al dibattito, e dunque non fingeranno di credere che la proposta di project riguardi solo parcheggi e piazze. Perché le condizioni stesse poste da Coima e Fondazione ci dicono che così non è. La parte sud della Manifattura deve senz’altro essere riqualificata e non vi è dubbio che a tale scopo sia necessario stringere accordi pubblico/privato, ma la soluzione proposta da Coima e dalla Fondazione è accettabile? Persegue realmente l’interesse della città? E in quale visione di futuro della città si va ad inserire? Quali sacrifici richiederà alla città stessa? Quali condizioni impone? Su questi temi la cittadinanza deve essere chiamata a confrontarsi, a dibattere, a esprimere la propria opinione".

"A parere dei Socialisti lucchesi - incalza il partito - le condizioni che i proponenti desidererebbero imporre alla Amministrazione sono sotto più aspetti inaccettabili. E’ inaccettabile che il Consiglio Comunale sia messo nella condizione di dover accogliere l’Osservazione alla Variante al Regolamento Urbanistico proposta da COIMA SGR S.p.A. e contemporaneamente si trovi costretto a respingere ogni altra Osservazione, proposta da cittadini, associazioni, soggetti portatori di interessi collettivi, che confligga con il progetto edilizio targato Coima / Fondazione. Una simile condizione – espressa a chiare lettere nella proposta - viola in maniera eclatante le prerogative del Consiglio Comunale e dei cittadini tutti di concorrere alla formazione della volontà collettiva con proprie valutazioni e proposte. E meraviglia che a molti osservatori ciò sia sfuggito. E’ inaccettabile che Coima imponga alla Giunta di modificare una giusta delibera relativa alla necessità di dotare le medie strutture di vendita di un numero adeguato di parcheggi, così come si legge nella proposta. Ancora una volta si pretende di piegare la volontà della politica espressa nell’interesse dei cittadini, peraltro assolutamente condivisibile in quella scelta che oggi si vuole modificare, alla volontà del privato.

"E, quanto a parcheggi - continua -, il fatto stesso che si possa pensare di colmare la cronica assenza di parcheggi per residenti e visitatori - assenza che i cittadini e gli operatori economici scontano da decenni e che ha ridotto il centro storico al fantasma di sé stesso -  con il numero di circa 190 parcheggi nuovi è un pensiero assolutamente ridicolo. Viene da chiedersi se Confcommercio, che ha lodato il progetto innanzitutto per il numero dei posti auto, si sia resa conto di quanti sarebbero i posti in più rispetto alla situazione attuale, per giunta alla luce di un maggiore carico urbanistico. Forse sul punto è stata distratta. E’ inaccettabile che Coima pretenda la riduzione degli oneri di urbanizzazione fino al 70%;  con ciò non solo l’Amministrazione si priverebbe, in misura non certo definibile un “piccolo sconto”, di risorse indispensabili per garantire il bene collettivo, ma mortificherebbe tutti quei cittadini cui gli oneri di urbanizzazione sono imposti sempre e comunque per intero, in cambio di un investimento da cui essi non ricaverebbero alcun vantaggio. Ed anzi, il Comune, affidando a Coima la gestione di 425 posti auto, oltre agli oneri di urbanizzazione, giungerebbe a rinunciare anche a tutti i proventi di quei parcheggi per 52 anni. Non è un sacrificio tollerabile, né per questa né per le future amministrazioni, neppure a fronte del vantaggio di una riqualificazione urbanistica".

"Non ci meraviglia - attacca il Psi - che Coima, società privata di investimento immobiliare, pensi di poter sottoporre il Consiglio Comunale, la Giunta, tutti i cittadini lucchesi ai suoi voleri; né ci meraviglia che desideri lucrare il più possibile: ciò è ovvio, dovendo perseguire interessi di profitto. Ci meraviglia però che la Fondazione si faccia partecipe di un simile disegno. E se, come risulta, la Fondazione investirà in questo progetto 60 milioni di patrimonio, e dunque 60 milioni di denaro dei cittadini (perché altro non sono le dotazioni patrimoniali della Fondazione), ci preoccupa fortemente il risultato dell’investimento in termini finanziari. Investire oggi in appartamenti, negozi ed uffici – al di là della criticabile scelta di creare un alveare in epoca post-covid -  in un centro storico dove abbondano appartamenti e fondi vuoti, i cui prezzi, stando alle ultime rilevazioni, sono peraltro ulteriormente crollati, ci pare una operazione che presenta margini di rischio che i risparmi dei lucchesi non possono correre. Né certo l’amore dimostrato nei secoli dai lucchesi per le proprie Mura può correre il rischio di vedersi scippare per cinquanta anni la gestione e l’uso di un baluardo del monumento simbolo della città".

"Noi crediamo che l’Amministrazione Comunale - conclude - non possa acconsentire a simili condizioni e debba dunque interamente respingerle. Se i proponenti sono in grado di presentare una diversa ipotesi progettuale, economica e finanziaria, che tenga conto del dibattito e delle prerogative democratiche della città, che non scarnifichi le casse pubbliche e che non sottragga il suo patrimonio monumentale, l’Amministrazione farà bene a mantenere un dialogo, diversamente dovrà respingere al mittente la proposta".

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