Ancora lui. Ancora il generale incursore che, quasi per conformazione genetica oltreché caratteriale, si ribella al politicamente corretto e lancia un video che è un cazzotto nello stomaco per gli invertebrati del pensiero unico dominante, uno schiaffo in faccia agli sciocchi servi del mainstream e un appello a tutti coloro che sentono il bisogno di aprire gli occhi e anche le orecchie di fronte ad un mondo al contrario che vogliono a tutti i costi imporci senza nemmeno chiedere il permesso.
Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega, non ci sta a farsi passare sopra un giorno sì e l'altro pure da chi, politicante o giornalista o anche (dis)intellettuale, cerca puntualmente di ridurlo al silenzio o metterlo alla berlina. Anche perché, onestamente, non ne abbiamo ancora trovato uno o anche una vista l'ultima uscita della Francesca Pascale ex compagna di Silvio Berlusconi e di Paola Turci la quale non si capisce a quale titolo e con quale pedegree culturale si può permettere di dare dell'omofobo a chi omofobo non è mai stato o anche solo di analizzare psicologicamente l'interlocutore quando, a nostro avviso, se c'è qualcuno che ne avrebbe bisogno, sarebbe proprio lei.
La realtà è che stanno provando in tutti i modi possibili e legali - ma fino a quando? - di stroncare l'unica vera novità politica degli ultimi anni oltre a voler denigrare e sbeffeggiare quel buonsenso e quelle consuetudini che risalgono alla notte dei tempi e che, soli, possono tenere in piedi le fondamenta di una società che si sta avviando verso l'autodistruzione.
Gli hanno dato del fenomeno da baraccone, quando se c'è un fenomeno mediatico nuovo è proprio lui, mentre il baraccone è quello composto dai dementi a una dimensione che altro non sanno fare se non aprire la bocca e darle fiato o anche impugnare la penna nonostante siano analfabeti senza possibilità di ritorno.
Roberto Vannacci, al di là di ogni piaggeria, è rimasto il solo - o quasi - a difendere chi non si vergogna di sentirsi e dirsi italiano o italiana. Nel video girato per i corridoi del parlamento europeo a Bruxelles, il generale di divisione spiega quali sono le ragioni per le quali vale la pena, per lui, ma non soltanto, di combattere una guerra senza armi di distruzione di massa, ma, casomai, di mobilitazione e risveglio delle coscienze. In un mondo senza più identità, un mondo al contrario o anche alla rovescia, serve qualcuno che tenga il timone e sia disposto a non retrocedere né a piegarsi ai diktat del neoglobalismo e dei sostenitori dell'identità indifferenziata.
Ha ragione Vannacci quando dice che lunico estremismo che si riconosce è quello del buonsenso. Non quello degli imbecilli che scendono in strada per distruggere cià che è stato costruito nel corso dei secoli.
Vannacci senza fine, quindi, perché quando è rimasta soltanto l'ultima spiaggia cui poter approdare, tutto il resto non conta. Conta solamente esserci. E non rinunciare a quello che siamo sempre stati.