In data odierna, dopo alcune risposte vuote da parte dell’amministrazione, che nulla hanno generato se non una maggior confusione tra i cittadini, ho chiesto agli organi competenti, tra cui il sindaco, il presidente del consiglio comunale ed il presidente di commissione, che venisse convocata la Commissione Controllo e Garanzia, al fine di esaminare l’iter di approvazione del Regolamento che istituisce la tassa sui passi carrabili e successivi atti. Ciò è motivato dal ritenere, non solo politicamente vessatoria la nuova tassa introdotta sulle spalle dei cittadini lucchesi, come già avuto modo di evidenziare nelle osservazioni politiche presentate, ma anche la presenza di irregolarità nell’iter amministrativo di approvazione del Regolamento e dei suoi atti propedeutici e successivi.
Sottolineando ancora una volta, secondo costante giurisprudenza, come l’imposizione sugli accessi a raso, presenti evidenti profili di illegittimità, le osservazioni da porre non sono terminate. Infatti, il Regolamento “madre” relativo al canone di occupazione di aree pubbliche, modificato nel febbraio 2024, prevedeva che il rilascio di “atti autorizzativi” ad “occupazioni” per passi carrai non avvenisse più a titolo gratuito, ma oneroso, stabilendo il canone annuo di euro 24/mq.
La delibera di approvazione del nuovo Regolamento passi carrai, a dispetto di ciò, reca, invece una definizione di passo carraio palesemente incoerente (in quanto includente anche gli accessi a raso, che non comportano occupazione di suolo pubblico) con quella di cui al Regolamento sopra citato, ancorché lo stesso sia specificamente richiamato all’art. 1 del Regolamento Passi Carrai.
Nel tentativo malcelato di superare la palese incoerenza, gli uffici hanno emanato, in data 12 agosto 2024, la Determinazione n. 1867, la quale detta disposizioni procedurali recando in allegato un modello, da utilizzarsi per la richiesta di nuovi (ovvero la regolarizzazione di vecchi) passi carrai, affinché al Comune di Lucca venga comunicata la esatta “larghezza” (?) in metri lineari dell’apertura del passo carrabile (piuttosto che i metri quadrati di suolo pubblico occupato per la realizzazione del passo carrabile, come era stato inequivocabilmente disposto con il Regolamento del febbraio 2024). Pare facilmente evidenziabile il vizio che inficia la determina, la quale, senza alcuna motivazione né spiegazione, fa una piroetta rispetto agli atti di indirizzo e stabilisce (con quale potere?) che il presupposto del canone non sia la “superficie occupata”, ma la larghezza (espressa in metri lineari, unità di misura della lunghezza) dell’apertura verso la pubblica superficie.
Per questi ed altri motivi, si chiede che gli organi competenti siano chiamati di fronte alla commissione di controllo e garanzia, al fine di prendere posizione sulle questioni evidenziate.
Tassa passi carrabili, Alfarano (Pd) vuole andare a fondo nell'esame dell'iter che ha condotto alla approvazione del regolamento
Scritto da enzo alfarano
Politica
13 Settembre 2024
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