Politica
Taric 2025: aumenti contenuti grazie al recupero dell'evasione e a un contributo del Miur
E' iniziato questa mattina (18 aprile) nella commissione congiunta Politiche di bilancio e sviluppo economico del territorio con la commissione di Indirizzo e controllo sugli enti, aziende e istituzioni partecipate l'iter che porterà all'approvazione delle tariffe della Taric per il 2025

Aggressione a Lucca, Guidotti (Pd): “La sicurezza non ha colore politico: solo un confronto costruttivo può arginare il problema”
Quanto successo in via del Battistero non fa che confermare il momento di disagio e di impoverimento culturale che sta attraversando il nostro Paese e che…

Vietina: "Sicurezza: la destra lucchese alza le mani e si arrende"
Nel centro storico della nostra città è stato nuovamente teatro di un grave fatto di violenza: un accoltellamento che ha scosso profondamente la comunità e riportato all'attenzione pubblica…

Aggressione, Giannini (Pd): "Solite esagerazioni, Lucca non è una città da blindare e basta con le esternazioni di casalinghe frustrate"
Come ormai da tradizione consolidata, anche questa volta, di fronte a notizie di cronaca particolarmente eclatanti, una certa lucchesità non perde occasione di confermare i più bassi istinti…

Una mostra, la presentazione di due libri e visite guidate al palazzo: ecco le iniziative della Provincia per l'80° anniversario della Liberazione
La Provincia di Lucca e la Scuola per la Pace festeggiano gli ottanta anni della Liberazione con una serie di eventi, che ruotano attorno alla mostra 'Clero, guerra, resistenze in…

Garante Infanzia e Adolescenza: Cultura della legalità, conclusa la prima azione formativa nelle scuole di Capannori nell'ambito del Protocollo di intesa
Ieri, martedì 15 aprile, l'incontro dedicato all'uso consapevole delle tecnologie digitali rivolto a personale scolastico e famiglie degli studenti degli istituti del territorio comunale

Fratelli d'Italia chiede un incontro urgente al prefetto: "Sicurezza e vivibilità del territorio devono camminare insieme"
Il Coordinamento comunale e provinciale di Fratelli d'Italia, insieme al capogruppo in consiglio regionale Vittorio Fantozzi, ha richiesto un incontro urgente con il prefetto e il questore…

Sicurezza, Forza Italia Lucca: "Più controlli con un incremento di agenti delle forze dell'ordine e il vigile di quartiere"
"Rendere la città, i suoi quartieri e la periferia piu' sicuri è un obiettivo della giunta Pardini e siamo certi che già a partire dalle prossime settimane ci…

Barsanti: "L'intervento alle torri faro necessario per l'agibilità del Porta Elisa. Dopo anni di abbandono lo sport cambia passo"
Con la variazione del Piano triennale delle opere pubbliche approvata nell'ultimo consiglio comunale per una somma complessiva di 2.85 milioni di euro consente all'amministrazione comunale di far partire l'iter…

Gruppi di opposizione: "Sì alle torri faro per lo stadio, no alla risoluzione delle frane presenti in varie zone del territorio: questa è l'impostazione dell'amministrazione Pardini"
"L'amministrazione comunale dice sì a un mutuo da quasi 3 milioni di euro per realizzare le torri faro allo stadio così da omologarlo per la serie B, nel momento…

- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 6549
Le immagini delle recenti manifestazioni che hanno seguito il decesso – su cui ancora è necessario attendere la sentenza delle istituzioni competenti ad emetterla – mostrano una preoccupante evoluzione in negativo dell’apparato preposto alla gestione dell’Ordine Pubblico.
C’insegnavano a tenere distanti e al riparo i mezzi, ad allontanare i gruppi che aumentavano la pressione sullo schieramento, ad avanzare e caricare – all’occorrenza – per incanalare la massa dei facinorosi verso precostituite vie di fuga. Dovevamo evitare di tornare in caserma con feriti e contusi, e se proprio doveva accadere era tassativo cercare d’intercettare i responsabili del ferimento e trarli in arresto. In quel caso noi ufficiali e funzionari organizzavamo squadrette preposte a individuare chi lanciava pietre o aggrediva con spranghe e altro, per neutralizzarlo, documentandone le malefatte, perché la punizione in giudizio fosse assicurata.
Non era per crudo senso di vendetta, ma serviva per far capire alla controparte che, ove avesse alzato il livello dello scontro, lo Stato avrebbe reagito. Cercavamo, peraltro, anche di dialogare e cercare una soluzione, perché non ci faceva piacere che la tensione sfociasse in devastazione e guerriglia urbana. Eravamo lì per garantire l’Ordine Pubblico!
Poi abbiamo cominciato a sentirci dire che eravamo stati bravi a non farci trascinare dalle provocazioni, che nonostante tanti feriti, non avevamo “ecceduto”. E nessuno s’è mai posto, pare, il problema, che la controparte potesse “eccedere”. Quella lo poteva fare, in nome di una libertà non meglio qualificata. Noi, da signori, dovevamo lasciar perdere.
Lo Stato ha accettato di sostenere i costi per le lesioni subite dai suoi uomini in uniforme, per preservare le zucche – sovente vuote – di chi scendeva in piazza per far casino. Perché, sia chiaro, i veri lavoratori che protestavano per migliorare la loro condizione di vita e di lavoro, il loro salario, quelli non cercavano di offendere e far male. Del resto tanti di loro erano padri e fratelli dei nostri uomini: lo disse Pier Paolo Pasolini, uno che di destra non era di certo.
L’aver per decenni la politica accettato che il manifestante fosse pressochè intoccabile ha determinato quello cui si assiste oggi. Città trasformate in scenari di guerra, e appartenenti alle forze dell’ordine che potrebbero essere tanti protagonisti di un “Io speriamo che me la cavo”.
E allora oggi gruppi di arrabbiati spingono indietro fino ai loro veicoli blu o azzurri muniti di lampeggianti i contingenti di agenti e carabinieri. Svellono pali della segnaletica e pesanti transenne per usarli come arieti o lanciarli. C’è pure chi prende a calci gli scudi, e anche il didietro del nostro ragazzo in uniforme, o prova ad aprire la portiera di un mezzo delle Forze di Polizia, tanto nessuno gli farà nulla. Neppure se agisce col viso travisato, cosa di per sé illecita. Il funzionario responsabile e l’ufficiale non so che cosa provino, oggi, sapendo di doversi solo ritirare, se “butta male”. Una volta il mio colonnello mi avrebbe fatto correre se avessi riportato la macchina distrutta, oggi pare sia sufficiente non aver fatto male al povero dimostrante, per essere stato bravo a gestire l’O.P.
Bocciatura a scuola, punizioni, manganellatura, sono tutte “una sconfitta della società”, bella banalità che serve solo a tirare su una generazione nella certezza della propria impunità. Meglio i manifestanti degli anni ’60 e ’70, che sapevano che avrebbero potuto buscarle. Questi di oggi vengono avanti tranquilli nella loro viscerale arrabbiatura, col cervello sguazzante in un brodo primordiale d’informazioni sommarie e monodirezionali, privi di un’ideologia seria e articolata.
Eppure bisogna risparmiargli quella ripassata, che sarebbe stato compito dei genitori fargli provare, pena il “deja vu” di Genova-G8. Bene, cresceranno così, pieni di certezze di diritti, assenza di doveri e onnipotente presunzione d’impunità, che svaniranno come nebbia al sole quando dovranno cercarsi un lavoro o superare un concorso. Cresceranno arrabbiati con tutto e tutti, infarciti d’idee irrealizzabili, sperando comprendano prima o poi di doversela prendere con se stessi.
Colpa loro? Ma no! Li hanno resi tali coloro che – pochi, quelli sì abili e intelligenti – non li hanno fatti ragionare, imponendo modelli settari, convincendoli che esistano il nero e il rosso, il buono e il cattivo.
Insomma, il fallimento di Manzoni, quando scrisse che torto e ragione non si separano con un taglio netto.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 304
"Vogliamo una Città a misura delle e dei lucchesi, e non solo di turisti e feste". Parte con questo obiettivo la proposta del consigliere comunale del centrosinistra Daniele Bianucci di un impegno comune affinché piazza Anfiteatro torni ad essere il luogo della cultura lucchese. "E' anche con piccole iniziative del genere – incalza Bianucci – che si possono combattere concretamente gli effetti dell'overtourism, con cui la nostra Città deve fare i conti".
L'idea, che il consigliere ha presentato con una dettagliata mozione consiliare, frutto di un confronto con una serie di cittadine e cittadini della piazza e del Centro storico, va adesso in discussione in Consiglio comunale.
"La nostra proposta è che l'Anfiteatro torni ad ospitare eventi culturali, per renderla finalmente fruibile da parte di tutti: certo pure i turisti, ma soprattutto i cittadini che da anni non lo sentono più proprio – spiega il consigliere comunale – Da tempo, infatti, sono andati persi la dimensione e l'uso culturale della piazza, che a lungo ha invece ospitato sia appuntamenti particolari e tipici, come la storica tombola della piazza (resa celebre dalla penna di Cesare Viviani), sia eventi di particolare pregio, come AnfiteatroJazz e alcuni concerti, come ad esempio per le prime edizione del Lucca Summer Festival. Riteniamo che la riscoperta della dimensione culturale di piazza Anfiteatro potrebbe favorire direttamente il recupero di una vocazione di questo luogo non solo legata appunto alla ristorazione e al turismo, e potrebbe favorire una maggiore e più serena fruibilità da parte dei residenti e delle cittadine e dei cittadini e, di conseguenza, pure una più ordinata presenza di tavolini e gazebi all'interno dello spazio. Per questo, con la mozione chiediamo all'Amministrazione di tornare a prevedere eventi direttamente organizzati dall'Amministrazione comunale o dalle società o aziende speciali che fanno capo al Comune di Lucca. Inoltre, domandiamo che in sede dei prossimi bandi del "Vivi Lucca" per il finanziamento delle attività culturali cittadine, sia individuato un ordine di priorità per quelle che saranno pianificate almeno in parte proprio in piazza Anfiteatro. Infine, auspichiamo che al momento della stipula di nuove convenzioni (o loro rinnovo) che vedano un contributo economico da parte dell'Amministrazione comunale per l'organizzazione di attività culturali che insistono sul nostro territorio, di prevedere che esse pianifichino almeno una parte del loro programma in questo spazio".
"In merito alla proposta, avevamo chiesto che in commissione consiliare cultura si avviasse un confronto aperto, prevedendo una serie di audizioni coi cittadini del Centro storico e i rappresentanti delle categorie a partire da quella dei commercianti, per addivenire ad un progetto condiviso – conclude Bianucci – E' davvero un peccato che la maggioranza di destra abbia negato tale possibilità: ma stiamo capendo bene come l'Amministrazione comunale sia in realtà allergica alla partecipazione".