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Scritto da Redazione
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31 Maggio 2023

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Dopo 33 anni, il Club del Napoli ha potuto gridare vittoria e alzare la sua terza coppa dello Scudetto della Serie A grazie alle performance brillanti dei suoi due fuoriclasse: il nigeriano Victor Osimhen e il georgiano Khvicha Kvaratskhelia.

L’attesa ormai è finita così come l’agonia per il Napoli che, dopo ben 12 vittorie consecutive, solo 3 sconfitte e 4 pareggi, si è consacrato campione dello Scudetto mandando fuori giri ai suoi tifosi che hanno riempito le strade con le figure di Osimhen, Kvaratskhelia e del loro beniamino Diego Maradona.

La stagione 2022-2023 sarà ricordata, quindi, negli anni a venire come una delle migliori per il club azzurro che è perfino riuscito ad arrivare in semifinale nella Champions League. Ogni partita giocata è stata uno spettacolo che migliaia e migliaia di tifosi di tutto il mondo hanno potuto guardare grazie ai servizi VPN. Di fatto, come ExpressVPN rivela i partenopei hanno potuto seguire la propria squadra del cuore in ogni momento godendo tutti i goal fatti.

Ma dopo la sconfitta con il Milan e la recente rottura tra Aurelio De Laurentis e Luciano Spalletti, allenatore della squadra, sono in molti a chiedersi quale sarà il futuro del Napoli. Scopriamo insieme.

Tra le vittorie e le tempeste

Sicuramente in questa stagione il club partenopeo ha dato molta gioia ai propri tifosi. Sono state molte le vittorie risultati del gioco di squadra e delle tattiche messe in pratica dall’allenatore Spalletti che ha saputo sfruttare appieno le potenzialità dei due giocatori stella: il nigeriano Victor Osimhen e il georgiano Khvicha Kvaratskhelia senza dimenticare l’argentino Giovanni Simeone. Questi giocatori sono riusciti a trovare la sintonia giusta per portare a casa i risultati sperati e niente di meno che lo Scudetto dopo 33 anni d’attesa.

Tuttavia, non tutto è oro quello che luccica. Nonostante le performance di alto livello che il club azzurro partenopeo ha collezionato, sono molti gli esperti che annunciano crisi dentro il Napoli. A essere problematica, questa volta è la relazione o meglio dire, la non relazione, tra Spalletti e De Laurentis.

Dopo una cena mediatica che sembra non essere andata bene, ci sono stati dei dubbi sulla continuità di Spalletti come allenatore della squadra. Soprannominato padre del miracolo, l’ADL sembra essere stato messo con le spalle al muro dal forte carattere del patron il che lo ha portato a valutare la non rinnovazione del contratto che scade il 4 di giugno. Nonostante sia lo stesso Spalletti a sottolineare che molto di quello che dicono i giornalisti non sia vero, la tensione tra le due personalità di spicco del club sembra aumentare giorno dopo giorno fino ad arrivare alla conferma dell’addio dell’allenatore.

Alla ricerca del nuovo possibile allenatore

Con questo addio che non è di certo arrivato a sorpresa, la casa del Napoli ha cominciato la caccia al sostituto perché non c’è tempo da perdere. Il progetto incamminato deve continuare, soprattutto viste le mete ambiziose che si vogliono raggiungere. Sono molti i nomi di rilievo che sono stati presi in considerazione tra cui Rafa Benitez, lo spagnolo che era già riuscito ad arrivare alla Coppa Italia, alla SuperCoppa e alla semifinale dell’Europa League con il Napoli. Insomma, di successi ne ha già avuti con gli azzurri per cui rimane la personalità di spicco preferita. In ogni caso, non l’unico nella lista. A risuonare sono anche i nomi di Conte e Gasparini.

Il futuro degli azzurri

A parte il clima di tensione e le incertezze su chi sarà a dirigere la squadra, il club partenopeo deve guardare al futuro. Nei mesi scorsi, il Napoli ha mostrato le sue potenzialità e la sua ambizione. Tutto merito dell’impegno e della buona volontà dei giovani giocatori che hanno vedere di che pasta sono fatti sapendo anche leggere quali sono i punti da migliorare.

Tutte le vittorie hanno aumentato le aspettative che ricadono soprattutto sulle spalle dei due astri nascenti che si sono consolidati, Osimhen e Kvara. Questi due fuoriclasse hanno contribuito con il loro talento in ogni partita. Ma, come è stato più volte sottolineato da Spalletti, è l’insieme che deve funzionare. Non solo i giocatori devono dare il meglio di sé ma anche la società stessa del club che fino ad adesso ha messo tutte le condizioni necessarie per migliorare mettendosi sempre a disposizione. Certo, la personalità forte del Presidente a volte genera tensione, ma la squadra è diventata in poco tempo una rosa molto importante nel panorama del calcio italiano con un gran futuro.

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