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Scritto da Redazione
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13 Settembre 2022

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Al giorno d’oggi conviene a molti avere un avvocato di fiducia a cui rivolgersi non solo per ricevere un’assistenza legale ma anche per una semplice consulenza, come meglio si vedrà in seguito. Chi ne è sprovvisto ha la possibilità di individuare l’esperto che faccia al caso proprio comodamente da casa grazie alle risorse offerte dal web. Tra queste si distingue il portale di Prontopro: qui puoi trovare i professionisti migliori nella tua zona di interesse e richiedere il servizio di cui hai bisogno.
Infine, è giusto evidenziare il fatto che questa piattaforma, assicurando agli utenti di leggere sia i profili degli specialisti che le recensioni rilasciate dai clienti, permette di scegliere l’avvocato adatto alle loro esigenze in modo del tutto consapevole.

Consulenza e assistenza giudiziale: qual è la differenza?

Coloro che credono di avere bisogno di un avvocato o preferiscono confrontarsi con un professionista prima di porre in essere comportamenti che potrebbero compromettere la propria situazione soggettiva si recano dal loro legale al fine di ottenere una consulenza. In ordine cronologico, quest’ultima si verifica, a dispetto dell’assistenza giudiziale, per prima in quanto con la medesima l’esperto di diritto è chiamato per fornire consigli pratici o informazioni adatte a chiarire le vicende in cui il potenziale cliente è coinvolto.

Naturalmente, chi riceve una buona consulenza ha l’opportunità di evitare di commettere errori e, in alcuni casi, di risolvere la questione senza adire le autorità giudiziarie competenti. Ad esempio, a volte le lettere inviate dagli avvocati per poste elettroniche certificate o per raccomandate con ricevute di ritorno, aventi entrambe valore di legge, sono in grado di produrre effetti positivi dal momento che le stesse, sollecitando i destinatari a soddisfare i diritti dei soggetti rappresentati, riescono a risolvere stragiudizialmente la questione.

Mentre, nel caso in cui ciò non porti alcunché o non sia necessario inviare alcuna missiva, l’interessato conferisce espresso mandato all’esperto legale al fine di essere rappresentato e difeso durante un processo.
L’avvocato può difendere il proprio cliente in tutti i giudizi dal primo al terzo grado: a tal proposito, è bene precisare che, per adire la Corte di Legittimità meglio nota come la Suprema Corte di Cassazione, oltre al fatto che i motivi di ricorso sono tassativamente previsti dalla normativa, i legali rappresentanti devono essere iscritti anche all’albo dei cassazionisti.
Da ultimo, e non per minore importanza, è bene precisare che durante i giudizi sopra menzionati gli avvocati sono tenuti a difendere i diritti e far valere le ragioni dei propri assistiti.

Assistenza stragiudiziale: che cos’è?

Oltre a ciò che è stato detto sino ad ora, le parti coinvolte in una controversia hanno l'opportunità di risolvere la medesima in via stragiudiziale attraverso un accordo transattivo concluso grazie all’assistenza dei propri legali.
In merito a ciò, si può citare, in primis, la mediazione la quale, ai sensi dell’art. 5, comma I bis del D. lgs 28/2010, prevede tutti i casi in cui le parti devono esperire obbligatoriamente la medesima presso gli appositi organismi di mediazione, prima di rivolgersi agli organi giudiziari competenti.

Inoltre, a seguito del Decreto Legge n. 132/2014, convertito con la Legge n. 162/2014, è stata introdotta nell’ordinamento italiano la negoziazione assistita come ulteriore procedura stragiudiziale. Tra l’altro, l’articolo 12 del succitato decreto prevede che le parti possano avvalersi di tale negoziazione per concludere un accordo di separazione personale, di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, nonché di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio.

In conclusione, è opportuno rammentare un’altra modalità stragiudiziale disciplinata dal codice di procedura civile ossia l’arbitrato mediante la quale le parti, di comune accordo, decidono di devolvere la risoluzione della propria controversia ad un arbitro o ad un collegio arbitrale purché l’oggetto in questioni riguardi diritti disponibili e non vi siano divieti espressi dalla Legge.

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