Il 15 agosto di duecentocinquantatré anni fa nasceva ad Aiaccio in Corsica Napoleone Bonaparte. Dopo la sconfitta contro i francesi nella battaglia di Ponte Nuovo, l’8 maggio 1769, la Corsica diventò un possedimento francese e a Pasquale Paoli spettò l’esilio in Inghilterra.
In quella battaglia venne sconfitto anche Carlo Bonaparte, che insieme alla moglie Letizia e al primogenito Giuseppe, di solo un anno, dovette rifugiarsi sulle montagne del Monte Rotondo insieme ad altri compatrioti. Solo a seguito di un armistizio, tutti i ribelli poterono rientrare ad Aiaccio.
Il giorno dell’Assunzione Letizia Ramolino, mamma di Napoleone, si recò nella Cattedrale di Aiaccio per assistere alla festa della Madonna ma, colta da forti dolori dovette correre velocemente a casa per partorire il secondo figlio. Non ebbe il tempo di raggiungere la camera che nacque il bambino, Napoleone pronunciato con l’accento corso “Napolione” e chiamato dai familiari “Nabulio”. Erano circa le 12:00 del 15 agosto del 1769.
Che dire, Napoleone aveva già manifestato fretta al momento di nascere e gli ci vorranno solo venti anni per rivoluzionare l’Europa.
Bonaparte porterà sempre nel cuore la sua isola natale, quella Corsica che fu una delle sue passioni di adolescente e che ricorderà più volte nel Mémorial de Sainte-Hélène: «Durante una seduta al Senato, fu un oratore che, nel suo discorso, pronunciò un’invettiva con la quale voleva ferirmi. Disse: la Francia è andata a cercare un padrone in mezzo ad un popolo fra il quale gli antichi Romani non sceglievano neppure i loro schiavi». Ebbene, costui con queste parole tributò il massimo degli elogi ai Còrsi contro le sue intenzioni. È vero che: «i Romani disdegnavano i Còrsi come schiavi perché ben sapevano che da essi non avrebbero tratto profitto: quegli isolani non si piegavano al giogo».
Da tenente sconosciuto diciassettenne Bonaparte ripeteva: «sono sempre solo fra la gente». Più tardi al culmine della sua gloria scrive: «Non somiglio a nessuno; non accetto condizioni da nessuno [...] tutti m’ hanno amato e tutti m’ hanno odiato [...]».
Buon Compleanno Napoleone soldato, generale, console e imperatore.
Grazie per averci consegnato una società più moderna e fondata sull’uguaglianza.