La registrazione di un marchio è sicuramente un processo importante per le aziende, specialmente per quelle che operano in ambito digitale. Allo stesso tempo, bisogna prestare attenzione all’utilizzo improprio di nomi, cognomi e segni notori, altrimenti si rischia l’annullamento e di subire le conseguenze civili e penali previste dalle normative di legge.
Un caso emblematico è quello che ha riguardato il calciatore brasiliano Neymar, con il tribunale europeo che ha revocato il deposito di un marchio che riportava il cognome del giocatore. La vicenda inizia nel 2012, quando un imprenditore portoghese registra il marchio Neymar per vendere articoli di abbigliamento sportivo, depositando il nome presso l’Ufficio europeo per la proprietà intellettuale (EUIPO).
Nel 2016, i rappresentanti legali del calciatore presentano una richiesta formale di annullamento, domanda accettata sia in prima istanza che dopo il ricorso del detentore del marchio. In questo caso specifico è stata accertata la malafede, in quanto la persona in questione era a conoscenza del vantaggio competitivo che il proprio business avrebbe ottenuto sfruttando la notorietà del giocatore.
Come registrare un marchio in modo adeguato
La registrazione di un marchio italiano, europeo o internazionale, richiede innanzitutto la verifica dell’idoneità di tale operazione. In particolare, il nome o il logo devono essere liberi, originali e non simili ad altri marchi registrati, oppure non includere segni distintivi di personaggi famosi o zone geografiche tutelate.
Per evitare l’annullamento della richiesta, è importante controllare gli elenchi dei marchi registrati, assicurandosi anche che non vengano violati i diritti detenuti da persone note e località protette.
La soluzione migliore è rivolgersi a degli specialisti nell’ambito dei marchi, ma è una procedura che si può condurre anche in autonomia, come mostra questo articolo dello studio dell’avvocato Enrico La Malfa.
La consultazione delle banche dati, però, è un procedimento complesso, specialmente per controllare se il marchio che si desidera registrare è simile ad un altro già depositato, circostanza che richiede una certa esperienza in questo campo, quindi è sempre meglio far intervenire un professionista. Inoltre, esistono procedure diverse in base alla validità del marchio, quindi se si vuole registrare in Italia oppure con legittimità europea o internazionale.
In questo caso, le banche dati italiane sono pubbliche e più accessibili, messe a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico oppure tramite strumenti online. La situazione è leggermente più complicata per depositare marchi europei e internazionali, poiché la quantità di dati e situazioni da considerare è decisamente più elevata.
Quando può essere annullata la registrazione di un marchio
La sentenza che ha annullato il marchio Neymar è un chiaro esempio di come funziona la tutela della proprietà intellettuale.
In particolare, un marchio può non essere concesso per una serie di motivazioni, tra cui l’esistenza di un marchio identico o simile, la presentazione di una domanda anteriore alla propria, oppure l’utilizzo di segni, nomi e immagini non consentiti.
Dopodiché, esistono dei casi in cui la validità del marchio cessa, ad esempio se non viene rinnovato entro i termini utili, in seguito alla rinuncia da parte del titolare dei diritti oppure per decadenza.
Le casistiche sono numerose, inoltre comprendono delle situazioni in cui la perdita del marchio può essere causata da un comportamento scorretto o illecito del proprietario.
Chi può richiedere la registrazione di un marchio
Registrare un marchio è consentito sia alle aziende che ai cittadini privati, anche nel caso in cui il diretto interessato voglia cederne i diritti a terzi o semplicemente offrirne l’utilizzo. Il marchio, dunque, può essere individuale, collettivo o di certificazione, mentre la domanda può essere effettuata per conto proprio oppure tramite un rappresentante legale.
Il marchio può contenere diversi tratti distintivi, ad esempio essere composto solo da parole, da un’immagine o una figura, da un suono, da un contenuto multimediale, da una specifica tonalità cromatica oppure da un elemento olografico. Ovviamente, tali componenti sono soggetti a limitazioni e restrizioni, con diverse eccezioni previste dalle normative di legge.
Ad esempio, non si possono registrare indicazioni geografiche protette, come nomi che indichino un paese o una località precisa, oppure i ritratti di una persona o i segni distintivi particolari che la identificano. Allo stesso modo, non si possono depositare marchi con simboli di valore pubblico, oppure connotati da un elemento che rappresenti una caratteristica tecnica di un prodotto.
Come è evidente, la registrazione di un marchio richiede esperienza, infatti bisogna conoscere le leggi nazionali e internazionali, sapere come muoversi e avere accesso a strumenti che consentono di eseguire gli accertamenti necessari in modo accurato. La soluzione migliore è sempre rivolgersi a delle società qualificate, per ottenere tutto il supporto legale e professionale adeguato ed evitare qualsiasi tipo di problema.