Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento di un dirigente comunale con cui si suggeriscono alcune misure che potrebbero contribuire a risollevare, a costo zero, l'economia:
Caro Aldo,
finalmente da oggi si torna alla (quasi) normalità. Ma se la pandemia sembra, facendo gli scongiuri, in fase calante, ora ci aspetta la fase più difficile, la ripresa dell'economia. A questo proposito mi permetto di suggerire un paio di interventi a mio parere necessari per avviare una significativa ripresa, oltretutto a costo zero.
Primo, la sospensione del codice degli appalti, che avrebbe l'effetto di un grande rilancio dell'edilizia pubblica, da anni bloccata anche dalle norme farraginose e francamente sproporzionate messe in atto da quella normativa.
Altrettanto importante sarebbe la revisione del reato di abuso di ufficio che da tempo incute terrore ad amministratori e dirigenti di tutti gli enti pubblici; il 98 per cento di quelli finiti sotto processo - è bene ricordarlo - sono stati assolti, ma per timore si astengono dal firmare qualsiasi cosa, con il risultato che ci sono migliaia di miliardi di opere pubbliche finanziate e ferme in tutto il Paese.
Mi rendo conto che questi provvedimenti susciterebbero l'avversione del potentissimo partito delle procure, che ha i suoi referenti anche in parlamento, ma è troppo chiedere uno scatto di orgoglio da parte della classe politica tutta in questa drammatica congiuntura?
Infine, prima di ricorrere a patrimoniali o a prelievi forzosi dai conti correnti,o a costosi "aiuti" dall'Europa dalle conseguenze poco chiare, visto che il risparmio degli italiani supera i 1.400 miliardi di euro, perché non emettere titoli di stato con scadenza decennale a tassi fissi remunerativi superiori agli attuali ed esentasse, riservati solo agli italiani, rimborsabili interamente alla scadenza, ma non negoziabili ed eventualmente trasferibili agli eredi?
Non sono un economista, ma sono sicuro che uno strumento del genere incontrerebbe il favore di tanti risparmiatori.