Vediamo che tipo di differenze ci sono tra tre comportamenti tipici di un conducente di veicoli quali sono: l’arresto, la fermata e la sosta.
L’arresto è l’interruzione di marcia di un veicolo dovuto ad esigenze della circolazione stradale come ad esempio la proiezione di luce rossa semaforica.
Si può parlare di fermata quando c’è una temporanea sospensione della marcia di brevissima durata senza l’abbandono del veicolo da parte del conducente. L’esempio tipico lo abbiamo quando accostiamo il veicolo per chiedere una informazione a dei passanti, oppure quando si tratta di mezzi pubblici che accostano per far salire o scendere i passeggeri o ancora quando si devono caricare/scaricare merci.
La sosta invece è un vero e proprio stop del veicolo per un periodo prolungato anche abbandonando il veicolo.
La fermata non deve mai arrecare intralcio o rallentamento del traffico e il conducente deve adottare un comportamento che eviti eventuali incidenti, essendo sempre pronto a riprendere la marcia e posizionare il veicolo il più vicino possibile al margine destro della carreggiata.
La sosta invece è la sospensione della marcia del veicolo protratta nel tempo e il conducente si può allontanare dal veicolo. Sia la fermata che la sosta possono essere vietate e quando esiste il divieto per la prima lo è ancor di più per la seconda. Alcuni esempi tipici sono quando si è in presenza di apposita segnaletica verticale, in corrispondenza o prossimità di segnalatori semaforici, in prossimità di curve e dossi, nelle gallerie, sulle strisce pedonali oppure sulle piste ciclabili oppure sui marciapiedi. Bisogna specificare invece che possa essere vietata la sosta ma non la fermata e l’esempio tipico può essere davanti a dei cassonetti di rifiuti urbani oppure davanti a dei passi carrabili.
L’arresto, la fermata e la sosta sono previste dall’articolo 157 del Codice della Strada.
(Massimiliano Massimi)