Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera di precisazione inviataci dal neo consigliere comunale il quale ritiene di non aver ricevuto un buon trattmento in un articolo su alcuni episodi avvenuti durante la giornata di domenica 26 giugno:
Egr. Dott. Aldo Grandi,
Non ho avuto ancora il piacere di conoscerla, ma a quanto pare lei saprebbe già abbastanza di me. Scrivo questa lettera al suo giornale sicuro del fatto che verrà pubblicata, al fine di garantirmi il sacrosanto diritto al contraddittorio. In data 27.06.2022 vengo citato nel suo articolo dal titolo “Agguato a Gemma Urbani: tensione in città, offese e attacchi verbali da parte dei militanti di sinistra” ed accusato di aver commesso “altra vergogna ben più grave … ieri mattina ai seggi 26, 27 e 28 di via Matteotti a S. Anna,” in quanto mi sarei “piazzato all'ingresso invitando chiunque entrava per votare a mettere la croce sul nome di Francesco Raspini”. Mi avrebbe fatto piacere avere una sua chiamata prima di pubblicare un articolo dal seguente tenore in cui mi si cita, ma dato che ha ritenuto opportuno saltare questo passaggio, ho deciso di farle presente, a mezzo di questa lettera, come sono andate realmente le cose.
In primis, l’informazione fornita è già inesatta da un punto di vista temporale, in quanto nulla è accaduto nella mattinata, momento in cui sono unicamente passato dalla mia sezione (la n. 27) per votare.
Ma veniamo al dunque. Dopo aver fatto notare l’inappropriatezza della spilla indossata dai rappresentanti di lista di Mario Pardini, in quanto contenente una chiara indicazione di voto, mi è stato fatto presente di non poter colloquiare con le persone che arrivavano ai seggi in questione perché “avrei potuto dare indicazioni”. Ho risposto che, vivendo il quartiere da molti anni, non stavo facendo altro che salutare amici e conoscenti vari a cui, se vogliamo dirla tutta, avevo dato indicazioni di voto durante la campagna elettorale nei giorni precedenti, non avendo quindi necessità di farlo sul momento.
Successivamente, in un momento in cui i rappresentanti di lista di Mario Pardini erano assenti, venivo informato dalle forze dell’ordine presenti ai seggi della scuola elementare Don Milani, che la mia condotta era stata segnalata alla Digos, in quanto “avrei dato indicazioni di voto per Raspini”. Le stesse forze dell’ordine mi hanno comunicato che, avendo ricevuto tale segnalazione, mi avevano tenuto sotto controllo nei minuti precedenti, non riscontrando altro che chiacchiere amichevoli con chi era presente al seggio, davanti alle porte dove erano presenti tutti gli altri, adempiendo loro, nei miei confronti, solo ad un dovere di informazione.
Mi sono svegliato la mattina successiva con la sorpresa di questo articolo. Non mi permetterei e non mi permetto assolutamente di criticare il suo lavoro, ma sono convinto che la versione del sottoscritto debba essere nota. Penso che le parole di due candidati consiglieri abbiano lo stesso valore, per cui Le chiedo cortesemente di pubblicare la mia lettera.
Le auguro un buon lavoro a servizio dell’informazione, e mi metto a disposizione ogni qualvolta vorrà confrontarsi col sottoscritto
Distinti saluti
Avv. Vincenzo Lorenzo (Enzo) Alfarano