E' esplosa d’improvviso la vicenda Vagli.
Il garantismo intransigente di cui la natura mi ha munito e che i trent’anni nella Lega hanno rafforzato, mi inducono al non rituale rinvio di ogni giudizio alle sentenze finali: troppe sono state e sono le inchieste iniziate, gonfiate da una parte degli organi di informazione, cavalcate dall’avversario politico e poi ridotte a brandelli dalle sentenze.
Quindi che “la giustizia faccia il suo corso” che però, devo aggiungere, sarà un corso lungo e laborioso, come sempre accade in Italia: bene che vada se ne riparlerà fra qualche anno.
Nel frattempo i giochi della politica sono attuali: la campagna per le Regionali toscane, sottotraccia e in sordina, sotterrata come ogni cosa umana dall’onda del contagio, è tuttavia continuata “con altri mezzi”, come direbbe Von Clausewitz.
Oggi abbiamo a disposizione i social network che forniscono microfono a chiunque, anche al più fesso degli utilizzatori e arrivano direttamente a domicilio, altro che lasciare le comodità di casa per andare a un incontro o a un comizio (sempre più rari). Te ne stai in poltrona e interloquisci con chi vuoi, purtroppo in clima asettico e un po’ robotico cui temo che dovremo fare una certa abitudine.
Allora il mio augurio è che gli indagati dimostrino la loro innocenza, il mio timore è che i consensi al centrodestra ne soffrano.
Perché l’indagato principale (il “cinghialone”, per usare un termine infausto degli anni '90), Mario Puglia, è uomo che in Garfagnana ha incarnato, o preteso di incarnare, per anni il centrodestra (da Forza Italia e infine alla Lega), raro (e debole) contraltare politico al “Ciocco” e agli accorti rami politici che il Ciocco ha generato negli anni. Uomo di notevoli capacità comunicative e inventive, ha fatto di Vagli, pur bella di suo ma remota e difficile da raggiungere, un centro di interesse generale: sempre alla ribalta, sempre a inventare nuove proposte, meta di pellegrinaggi politici anche recenti, spesso blasonati e non solo locali: Vagli era diventata negli anni quasi la Capalbio del cdx toscano o quanto meno lucchese.
Comunque fuori dimensione rispetto al peso che intrinsecamente e politicamente rappresenta questo ridente Paese della Garfagnana. Ma la Garfagnana pare fatta così, pare avere la capacità di esprimere dalle sue aspre montagne grandi energie che varcano i confini della valle e arrivano molto lontano.
Sono garantista nel mio dna, desidero con convinzione che il processo si svolga con la massima rapidità, non ho alcuna perplessità sulla procedura delle indagini, auspico che gli indagati ne escano puliti, spero che la politica non ne faccia uso strumentale nella prossima campagna elettorale Toscana.
La politica enfatizza i toni per sua natura, i media fanno altrettanto: ricordo la vicenda ormai lontana del sindaco di Pietrasanta accusato nel corso di 10 anni di ben 71 reati, detenuto in isolamento, attaccato dai media, bombardato dagli avversari politici, abbandonato dagli amici e alla fine, dopo 10 anni, assolto con formula piena, nel disinteresse generale e senza una parola di scuse.
Era ed è uomo di cdx, se fosse stato di cs la mia amarezza sarebbe uguale, te lo garantisco, perché per me, a differenza di quello che pensano Davigo e Travaglio, ogni uomo è innocente fino a prova contraria.