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Scritto da Redazione
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19 Marzo 2021

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera aperta rivolta agli assessori e ai consiglieri di maggioranza del Comune di Lucca inviataci dal gruppo Manifatturiamo che oggi ha manifestato di fronte alla ex Manifattura: 

Il 4 giugno 2019, sull’onda degli scioperi internazionali per il clima, l’amministrazione comunale ha dichiarato lo stato di EMERGENZA CLIMATICA e si è data l'obiettivo di tendere a zero le emissioni locali di gas serra (Delibera di Giunta Comunale n. 132 del 4 giugno 2019).

Pochi mesi prima, nel marzo 2019, il nostro Comune aveva accolto ufficialmente l'AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE (Deliberazione Consiglio Comunale n. 18 del 15 marzo 2019), un documento dell’ONU firmato dallo Stato Italiano nel 2015, con cui si era impegnata ad attivare il processo verso una transizione ecologica che metta in sicurezza tutti/e noi dagli effetti dei cambiamenti climatici. 

L'agenda 2030 mira a "Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili" e a fornire “entro il 2030 (...) l'accesso a sistemi di trasporto sicuri, sostenibili, e convenienti per tutti, migliorare la sicurezza stradale, in particolare ampliando i mezzi pubblici…". Non possiamo, però, fare altro che evidenziare che queste due delibere appaiono oggi come posizioni vuote e di maniera. Alcune importanti criticità, infatti, sottolineano come la politica cittadina si lasci condizionare e pilotare da interessi ben lontani dal bene pubblico e dalla salvaguardia ambientale del territorio comunale. 

Il progetto CRL-COIMA-AMM.NE COMUNALE che coinvolge la Manifattura Sud parla di aumentare i parcheggi e impegna l’amministrazione a non sviluppare sistemi migliori e alternativi di mobilità pubblica e sostenibile, in quella parte della città, per i prossimi 25 anni.

In pratica viene imposto di incentivare il trasporto privato e, quindi, peggiorare ulteriormente l’inquinamento dell’aria della nostra città. Ricordiamo che Lucca compare già nella classifica dei 60 capoluoghi di provincia che nel 2020 hanno superato il valore medio annuale indicato dall’OMS per le polveri sottili, inoltre nel nostro Paese sono oltre 50mila l’anno le morti premature dovute all’esposizione eccessiva ad inquinanti atmosferici (Report di Legambiente Mal’aria 2021).

È assurdo pensare di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo e la nostra salute, ampliando parcheggi e traffico nel centro storico e rimanendo ancorati alla vecchia logica degli assi viari che punta al trasporto privato su gomma rispetto al trasporto pubblico e su rotaia. 

Con grande preoccupazione vediamo che, in barba a qualsiasi criterio di sostenibilità ambientale, si è formato un partito del cemento trasversale che vede tutti d’accordo, da FI al Pd, nel riesumare il fantasma degli assi viari, progetto che risultava datato già venti anni fa: una colata di cemento con molte parti in sopraelevata, alcune nei pressi e ad altezza delle case, scarsamente collegato con la viabilità preesistente, visti i pochissimi scambi con i paesi e i nuclei abitati che attraversa, altamente impattante sull'ambiente e sul paesaggio e fondamentalmente inutile. 

Sempre l’agenda 2030 prevede di “aumentare l'organizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di pianificazione e gestione partecipata e integrata dell'insediamento umano in tutti i paesi".

A Lucca, il dialogo tra la cittadinanza e l’amministrazione comunale è completamente inesistente, se non per qualche iniziativa di facciata, e soprattutto quando si parla di progetti di riqualificazione urbana, del centro e delle periferie, invisi a gran parte della popolazione: pensiamo alla Manifattura, ma anche ai Quartieri Social a San Concordio, alla vicenda delle Madonne Bianche. 

Dobbiamo constatare che manca la volontà di un dialogo vero e una visione d’insieme che consenta di vedere oltre il particolare. È notizia di ieri che il consiglio comunale del 25 marzo, chiamato a decidere definitivamente sul progetto CRL-Coima-Comune per la Manifattura – dopo mesi di mobilitazione cittadina – è di fatto un’illusione di democrazia. Apprendiamo infatti da Lo Schermo che Coima ha fissato al 29 marzo il termine ultimo per presentare le offerte da parte delle ditte, per partecipare alla gara d’appalto dei lavori. Di più, soddisfatta o rimborsata, (con i nostri soldi) dalla Fondazione CRL in caso che il progetto non vada a buon fine. È una trattativa parallela quella che si sta svolgendo tra Coima e Fondazione CRL? L’amministrazione comunale è al corrente che il 25 gennaio Coima aveva già mandato l'invito di partecipazione a gara? 

È ormai evidente che la politica ha pienamente rinunciato al suo ruolo di amministrazione del bene comune per lasciare il campo libero all’interesse dei privati che, attraverso forme di finanziamento altamente dannose come il project financing, derubano le città di importanti beni pubblici al di fuori di qualsiasi prospettiva e progettualità a servizio della comunità. La riqualificazione della Manifattura, come tutti gli interventi strutturali, deve essere inserita in un disegno molto più ampio che abbracci tutta la nostra città, comprese le periferie, metta a fuoco le criticità, e consideri Lucca per quello che è: una città storica che deve prepararsi ad affrontare i cambiamenti climatici.

L’amministrazione è chiamata ad una politica scevra da interessi privati, basata su un cambio di paradigma: mettere al centro il dialogo, la trasparenza, la cura e la rigenerazione dell’ambiente, riconoscendo, finalmente, che l’essere umano fa parte integrante della natura e da questa dipende. 

Come Manifatturiamo abbiamo, quindi, deciso di rivolgere delle domande direttamente agli assessori competenti e ai consiglieri di maggioranza, stranamente silenziosi di fronte al continuo vociare del sindaco Tambellini sul progetto Coima-CRL come unica possibilità di riqualificazione per la Manifattura.

 

1) Il valore commerciale del complesso sud dell’Ex Manifattura è molto superiore alla stima data da COIMA e il project financig priverebbe il Comune degli introiti dei parcheggi ad oggi gestiti da Metro. Se foste un’impresa privata sul mercato, avreste già fatto bancarotta. Perché accettare una transazione che non porta utili e che di fatto regala un importante bene della città ad una società privata?

 

2) Perché non sono state valutate altre ipotesi come quella della Concessione in uso di valorizzazione e gestione, adottata per esempio dal Comune di Firenze per l’ex convento di S. Orsola? Perché si è scelto di non intercettare finanziamenti pubblici, di non dotarsi di un ufficio Europa finalizzato allo studio dei bandi europei? Perché non elaborare un progetto autonomo da inserire in un modello nuovo di città sostenibile, ora che sono disponibili i fondi del Recovery Plan? A titolo di esempio si potrebbero realizzare: un polo scolastico e universitario pubblico, uno studentato, spazi per l’arte, mostre, sale prova, laboratori teatrali e artistici, musei, luoghi di condivisione per tutta la cittadinanza, una Casa delle Donne.

 

3) In pratica, in cambio di un parcheggio multipiano, il comune regala a Coima uno stabile di 20.000 mq. I residenti perderebbero i posti loro riservati nei parcheggi di superficie e ogni posto auto ci costerebbe 10.400 euro, a fronte di un costo unitario medio di circa 4/5000 euro . È uno scambio conveniente? Siamo sicuri che i parcheggi siano una priorità per la città?

 

4) L’ipocrisia e l’arroganza di questa amministrazione comunale sono evidenti. Non si è voluto un percorso partecipato con i cittadini: da sempre il Sindaco Tambellini dichiara che o si accetta il “pacchetto” così com’è, o peggio per noi. Ancora, il Consiglio del 25 marzo appare come una formalità da cui Coima è sicura di uscire vincitrice, visto che da mesi ha istruito il processo di gara. Perché non dovremmo opporci a un progetto che cede in modo DEFINITIVO E IRREVOCABILE ad una società privata un bene pubblico dell’importanza della Ex Manifattura? In tal modo priveremmo Lucca di un immenso complesso architettonico, di alto valore storico, vincolato dal Ministero dei Beni Culturali, inserito perfettamente all’interno delle Mura.

 

5) Molti dei membri di Manifatturiamo hanno votato questo sindaco e questa giunta.

Inevitabile concludere che le aspettative sono state disattese: la dichiarazione dell’emergenza climatica è rimasta lettera morta, consumo del territorio con immissione di grandi colate di cemento a San Concordio, taglio di alberi, devastazione di zone umide naturali, forte riduzione della permeabilità del suolo con conseguenti problemi di allagamenti quando piove; e ancora gli assi viari, cessione senza alcun ritorno per la città della Ex Manifattura, chiusura a ogni tipo di dialogo. Non ce lo aspettavamo. Cosa avete da dire in proposito ai vostri elettori e a tutta la cittadinanza?

 

 

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