Riceviamo e pubblichiamo questa bellissima lettera inviataci da un professionista che opera nel settore del restauro e della compravendita di beni immobili da decenni: cosa hanno da dire un sindaco inesistente e la soprintendente?:
Caro direttore,
mi piace leggerti ma alle volte mi dispiace leggere certi articoli. Leggere che l'arredo di uno dei negozi storici della nostra città è stato asportato e probabilmente sarà disperso come in passato è successo per altri negozi storici non può che generare in me tristezza.
L'elenco è lungo e per chi ha vissuto, come me, parte della vita percorrendo il Fillungo vuoi per diletto, vuoi per lavoro se ne va un altro pezzo di cuore. Certamente quello che succede, succede per la responsabilità di chi dovrebbe fare e non fa, di chi dovrebbe vigilare o prevedere il fatto, ma che preferisce essere cieco e sordo lasciando che tutto si appiattisca e si trasformi nel nulla.
Dispiace innanzitutto vedere un pezzo di storia che si avvia alla discarica senza che nessuno intervenga e che siano i giornalisti (alcuni) a dover ricordare che in questo modo si distrugge la Storia, si annulla il ricordo, si impedisce alle nuove generazioni di respirare la vera anima della città.
Indubbiamente chi poteva e doveva intervenire si scuserà appellandosi ai regolamenti, alla mancanza di vincoli, alla decisione di una proprietà che non può essere limitata etc.etc, dimenticando che in questo modo si sono permesse e si permettono azioni che depauperano il bene comune che non ha prezzo.
Vorrei ricordare a questi soggetti che la bontà di un amministratore si vede non perché applica e fa applicare le leggi, ma perché prevede ed opera a tutela del futuro prevedendo azioni che indirizzino le leggi e i regolamenti in modo che certi episodi non possano avvenire.
Cosa resterà ora della ex profumeria e cioccolateria Ristori? Uno squallido e anonimo fondo che magari vedrà invecchiare un cartello "affittasi" nella strada che una volta era l'orgoglio di Lucca e che oggi invece piano piano si sta trasformando in una delle anonime strade uguali in tutto il mondo in quelli che un noto scrittore definiva "i luoghi del nulla".