La roulette ha sempre esercitato un certo fascino su giocatori più o meno esperti, e il motivo è da ricercare nell’aura di mistero che avvolge questo gioco antico e particolare. Nonostante il passare dei secoli, infatti, sono ancora moltissime le persone che tentano la fortuna facendo le loro puntate e sperando che i loro numeri portafortuna riescano a far ottenere loro una bella vincita. Ciò accade nelle numerose sale da gioco fisiche sparse per il mondo e sui siti che, come LeoVegas, permettono di dedicarsi alla roulette anche nella sua versione online, dunque comodamente da casa propria tramite dispositivi come smartphone o pc. Tali versioni di gioco telematiche sono infatti talmente avanzate da essere praticamente equivalenti a quelle reali per quanto riguarda il livello di coinvolgimento dei giocatori, motivo per cui stanno prendendo sempre più piede in Italia e all’estero.
Mettendo da parte l’eterna battaglia tra analogico e digitale, quali sono le leggi che stanno alla base di questo gioco dalle origini antiche e affascinanti? Vediamo tutto ciò che c’è da sapere in questo senso.
Tutta questione di casualità?
Quando si pensa a passatempi come la roulette si è portati a considerarli come degli strumenti dipendenti esclusivamente dalle leggi della casualità, ma è davvero così? La stessa disposizione dei numeri sulla ruota e sul tappeto di gioco, alternati in base ai colori di appartenenza e posizionati in file da tre, è stata pensata per evitare vicinanze o sequenze numeriche che potessero intaccare il fattore casualità, ma ciò non toglie la possibilità di “prevedere” un minimo l’area nella quale la sfera della roulette terminerà la sua corsa, tenendo conto delle forze di attrito, ad esempio. Per quanto sia necessario tenere sempre a mente il fatto che ogni giocata è un evento indipendente dalle precedenti (cosa che rende poco sensato l’ostinarsi a puntare ripetutamente sui cosiddetti numeri “ritardatari”) e che le probabilità effettive di vincita per ogni puntata sono basate sulle leggi della statistica, non è escluso che possa esserci un fondamento scientifico a tali previsioni. Un personaggio del passato, in particolare, ha dedicato molte energie nello studio del funzionamento della roulette, e ancora oggi sono molti gli appassionati di questo gioco che si interrogano senza trovare risposte definitive e certe.
Lo sguardo scientifico sul gioco della roulette
Se nel corso della storia sono stati in molti a interrogarsi sull’esistenza di ipotetiche leggi scientifiche capaci di influenzare il percorso della pallina lanciata dal croupier sulla ruota della roulette, fu il filosofo e matematico del Settecento Blaise Pascal a cimentarsi per la prima volta nel loro studio fisico. Dopo aver ricevuto in dono una ruota della fortuna cinese da parte di un conoscente di ritorno da un lungo viaggio in Oriente, Pascal cominciò ad analizzare tutte le combinazioni dei lanci, cercando di comprenderne più a fondo il funzionamento e tentando di costruirvi delle vere e proprie teorie scientifiche. Inoltre, Pascal non si limitò all’osservazione: il fisico francese apportò infatti anche delle modifiche alla ruota per fare in modo che non avesse alcuna resistenza meccanica o attrito capace di influenzarne in qualche modo la casualità. Nonostante gli sforzi, però, Blaise Pascal non arrivò a dei risultati soddisfacenti in questo senso e i suoi quesiti restano tuttora irrisolti, spingendo molti matematici e informatici a cercare una risposta scientificamente valida.