claudio
   Anno XI 
Sabato 24 Maggio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

Scritto da Luciano Luciani
Benedetti/Maledetti Toscani
10 Febbraio 2024

Visite: 830

Nel 1876, un filosofo, Charles Renouvier, sul modello del termine utopia, ovvero non luogo, nessun luogo, luogo che non esiste, coniò la parola ucronìa, ovvero ciò che nel corso del tempo non è avvenuto, ma sarebbe potuto essere: per esempio, cosa sarebbe successo se nel 490 a. C. i Greci fossero stati sconfitti a Maratona? E se Alessandro il Grande non fosse morto nel 323 a. C.? Oppure se Annibale dopo la battaglia di Canne avesse attaccato Roma? E se Carlo Martello nel 732 non avesse sconfitto gli Arabi a Poitiers, dove sarebbero oggi le radici cristiane dell’Europa? E cosa sarebbe stata la storia europea se nel 1588 l’Invincibile Armada avesse conquistato l’Inghilterra? Come sarebbero oggi l’Europa e il mondo se le forze dell’Asse avessero vinto la II Guerra mondiale? Lo raccontano, mirabilmente, Philip Dick ne La svastica sul sole, 1962, e Robert Harris in Fatherland, 1992. Un gioco, certo. Una sorta di war-game che viene usato, dicono con qualche buon risultato didattico, nelle facoltà di storia anglosassoni.

Esistono pagine ucroniche nella letteratura italiana e quali le migliori? A parere di chi scrive quelle del quinto e ultimo romanzo di Luciano Bianciardi (1922-1971), Aprire il fuoco, 1969, in cui l’amato Risorgimento in camicia rossa dello scrittore grossetano si mescola con le utopie libertarie figlie del ’68: l’autore sposta, infatti, in avanti nel tempo di oltre cento anni, nel 1959, un evento strategico nel nostro processo di unificazione nazionale, le Cinque giornate di Milano che si svolgono in un’Italia immaginata ancora sotto la dominazione austriaca. Un anonimo io narrante procede a spiegare al Lettore i motivi della propria condizione di esule costretto, di tanto in tanto, a rientrare semiclandestinamente nella città che lo vide protagonista appassionato di quella importante vicenda rivoluzionaria. L’ucronia distopica di un Regio Imperial Governo austriaco immodificabile nel tempo e protrattosi ben oltre la prima metà del Novecento è alleggerita da un’ironia ora lieve, ora amara, ora sconfinante nel sarcasmo, spesso in una feroce autoironia. Favorita, e non poco, dalla inusuale invenzione storica che permette di mescolare tempi e soprattutto linguaggi diversi che fondono insieme stili, lingue, registri, codici e sottocodici. Se, intrecciando sapientemente piani temporali diversi, personaggi della storia e dell’attualità, persone e fatti lontani e vicini, Bianciardi realizza pagine di originali e gustosi effetti comico-umoristici capaci di suscitare nel Lettore il sorriso e anche qualcosa di più, pure Aprire il fuoco rimane l’opera sua più dolente e disperata: in essa lo scrittore toscano sembra aver ormai definitivamente introiettate le categorie della sconfitta e dell’esilio, ormai assurte a sua dimensione esistenziale.

Certo, l’Autore non può non risentire della temperie politico-culturale propria del periodo, ma ai generosi entusiasmi e alle ingenue speranza dei giovani sessantottardi, Bianciardi non può che contrapporre il proprio amaro disincanto: “La rivoluzione, se vuol resistere, deve diventare rivoluzione. Se diventa governo è già fallita. Se chiama i cittadini alle urne perché eleggano i loro capi, addio. Non è la prima volta che succede nella storia del mondo, e neanche sarà l’ultima: dovunque la rivoluzione ha cessato di essere permanente, là e ritornata la tirannia.” E questa è solo una delle tante sconsolate considerazioni che percorrono la fantastoria delle gloriose giornate dell’immaginaria insurrezione milanese del 1959…  Un messaggio negativo, rassegnato e perdente quello del romanziere maremmano? Forse. Ricordiamoci, però, che sono proprio gli sconfitti, gli oppressi, gli umiliati di ogni tempo e paese quelli che lasciano nel mondo graffi abrasivi che non possono essere cancellati dalla memoria degli uomini.



Pin It
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

ULTIME NOTIZIE BREVI

Spazio disponibilie

Un pomeriggio all’insegna dell’ispirazione, del confronto e della bellezza: è stato questo il cuore pulsante dell’evento “L’architettura che…

Lunedì 26 maggio, alle ore 16:30, presso la Biblioteca Comunale “Guglielmo Marconi”, Piazza Mazzini 12, Sala Tobino, per…

Spazio disponibilie

“La storia si ripete sempre. E anche oggi, come già avvenne (con successo) nel 2004-2011, Lucca sarà chiamata…

Spazio disponibilie

Si dichiara sconcertato di fronte alle parole dell’assessore regionale Alessandra Nardini il sindaco di Fabbriche di Vergemoli Michele…

“Incomprensibile il rifiuto del presidente del consiglio comunale Torrini a ricevere i lavoratori della Valmet in consiglio comunale”:…

Proseguono gli incontri letterari al Polo Fermi Giorgi. Dopo aver ospitato Valerio la Martire e il suo romanzo…

Sabato 7 giugno alle ore 21, nell'auditorium San Romano, si terrà il concerto benefico "Il segreto di…

Spazio disponibilie

“Durante l’ultimo consiglio comunale ho chiesto che l’Amministrazione comunale aderisse all’iniziativa “50mila sudari per Gaza” di sabato esponendo…

Sabato 24 e domenica 25 maggio nel suggestivo borgo di Montecarlo sembrerà di fare un salto indietro di…

Spazio disponibilie

RICERCA NEL SITO

Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie