L’impatto dell’emergenza sanitaria da coronavirus ha prodotto effetti psicologici, sociali ed economici gravissimi che hanno cambiato completamente la nostra vita.
Abbiamo vissuto un trauma che ha CHIUSO I NOSTRI CERVELLI E I NOSTRI CUORI perché la paura traumatica genera nell’uomo il blocco di questi due sistemi: il sistema cervello che ci fa pensare, ragionare e determina soluzioni creative che hanno portato lo sviluppo della specie umana e il sistema relazionale e affettivo - il cuore - che a causa della paura non ci fa vedere l’altro o peggio ancora lo vediamo come un nemico oppure un untore.
L’interruzione della nostra routine ci ha mandato nel panico e non ci ha fatto più RAGIONARE né SENTIRE normalmente; l’esordio inaspettato e imprevisto del coronavirus ha creato un’ondata reattiva ad ALTISSIMA EMOTIVITA’ INCONTROLLATA ed ecco la paura, l’ansia, l’impotenza, la vulnerabilità ed infine la rabbia, ma adesso fermiamoci per ripartire!
Abbiamo vissuto un trauma sociale senza precedenti che potrebbe aver distrutto le nostre certezza, ma dopo lo shock dobbiamo riprenderci e, usando i nostri meravigliosi “cuore e cervello”, pensare a ripartire!
DOBBIAMO RIPRENDERCI LE NOSTRE VITE e dobbiamo farlo al più presto possibile per non cadere in una sindrome traumatica collettiva che potrebbe degenerare in depressione collettiva.
PER RIPARTIRE DA QUESTA SITUAZIONE ABBIAMO BISOGNO DI NOI o meglio DEI NOSTRI CERVELLI E DEI NOSTRI CUORI APERTI pertanto NON ISOLIAMOCI NEL PANICO E NELLO SMARRIMENTO perché l’unica cosa da fare è rialzarsi e ricominciare a vivere; ce l’hanno insegnato i nostri nonni per i quali il coronavirus è stato il nemico peggiore e anche per loro dobbiamo farlo; rinascere vuol dire ripartire con idee nuove e con la determinazione dei nostri NONNI.
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RIUSCIREMO A COSTRUIRE GLI ANTICORPI PER RENDERE IMMUNI I NOSTRI CERVELLI DAI PENSIERI NEGATIVI E RICOSTRUIRE UN FUTURO?
Dopo il trauma da coronavirus la cosa fondamentale da fare è rialzarsi e ricominciare: rivedere i colleghi di lavoro e fortunatamente in Lucchesia molte persone hanno continuato a lavorare; parlare con le persone di fiducia e se necessario anche con lo psicoterapeuta; curare le persone che amiamo e tutti i nostri affetti; darsi il tempo necessario per recuperare le forze fisiche e psichiche e PROIETTARSI NELLE PROPRIE ATTIVITÀ FUTURE e se queste non sono chiare forse è l’occasione buona per mettere in atto dei cambiamenti che mai avremmo pensato di vedere nella nostra vita!
Insegno psicologia alla facoltà di infermieristica dell’Università di Pisa e agli operatori socio sanitari; colgo l’occasione per ringraziare tutti i miei studenti, gli infermieri, gli OSS e tutto il personale sanitario per il LAVORO che stanno facendo: GRAZIE DI CUORE!
Alcune persone sono state trascinate in situazioni pubbliche - per fatti irrilevanti che non pregiudicavano in alcun modo la salute pubblica - dove la gogna mediatica li additava come sciagurati che mettevano a rischio la vita degli altri e così sono state trascinate in situazioni ad uso e consumo di soggetti dove il coronavirus è servito a fomentare una rabbia irrisolta.
In questi e in molti altri casi che ho vissuto attraverso amici e pazienti è evidente come la PAURA DA CORONAVIRUS blocca il cuore ed il cervello alimentando anche rabbia ed emozioni negative.
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COME AFFRONTIAMO LA PAURA
La paura può essere trasformata in una risorsa che ci salva; ci sono diversi tipi di paure e noi dobbiamo sviluppare quella più lenta e più razionale.
La paura lenta e riflessiva ci può portare ad analizzare le situazioni future con il giusto distacco e magari a farci proiezioni lavorative che possono diventare i nostri scenari futuri, con possibilità di crescita personale e professionale.
Dobbiamo IMPARARE A VIVERE E AD ALLENARCI CON LA PAURA e soprattutto a non usare la parte negativa di essa, ma quella riflessiva e razionale che ci fa vedere l’opportunità di andare avanti e di crearci un futuro migliore.
DOBBIAMO USARE LA PAURA e soprattutto smettere di avere paura della paura, perché il rischio è di rimanerne sottomessi ad essa; la ricerca scientifica ci dice che RIMANERE SOTTOMESSI ALLA PAURA CI ABBASSA ANCHE LE DIFESE IMMUNITARIE oltreché la stima di noi stessi.
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LA LIBERTA’ RITROVATA E LA RESILIENZA
Voglio pensare che il 4 maggio e le fasi che seguiranno rappresentino la nostra libertà ritrovata e lo sviluppo delle nostre capacità di resilienza.
Nessuno di noi avrebbe voluto conoscere il coronavirus e non avremmo mai pensato di sacrificare la nostra libertà personale.
Abbiano testato la nostra capacità di adattamento, ma attenzione resilienza non è RESISTENZA o INERZIA.
VOGLIO SPERARE che si inizi a fare sul serio riguardo a salute ed economia; a progettare la qualità dell’ambiente e della vita e che l’economia guardi a modelli etici diversi - su argomenti di economia le mie conoscenze sono misere - tuttavia VOGLIO SPERARE che la nostra economia si sviluppi in modo resiliente e NON RESISTENTE.
La resilienza non è solo il piano B del cervello, ma il collante che mette insieme i pensieri che alimentano la crescita e lo sviluppo personale, economico e sociale.
Un carissimo saluto e abbiate cura di Voi!
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