Quando si parla di lavoratore indipendente con Partita Iva in realtà si può far riferimento a diverse forme giuridiche. La forma giuridica è senz’altro una delle prime cose che bisogna stabilire quando si decide di avviare un’attività come lavoratore indipendente, e dipende da diverse variabili come il tipo di attività e il volume di fatturato. In ogni caso, di solito, sarà il commercialista, dopo un’attenta valutazione, a suggerire quella che fa al caso vostro.
Se relativamente al lavoratore autonomo, comunemente chiamato anche freelance, si hanno normalmente meno dubbi in quanto a definizione, essendo spesso iscritto ad un albo professionale e svolgendo un servizio per un committente, i dubbi invece aumentano quando bisogna distinguere fra ditta individuale e libero professionista. Vediamo di definire quindi meglio questi due inquadramenti. Per approfondire maggiormente l’argomento è possibile leggere qui: https://qonto.com/it/tips/freelancers/ditta-individuale-o-libero-professionista.
La ditta individuale e il libero professionista
Il libero professionista è un lavoratore autonomo che opera indipendentemente e che propone prestazioni, di solito, di tipo intellettuale a terzi. Di norma non deve iscriversi al Registro delle Imprese e viene tassato in base a quanto fatturato nel periodo d’imposta. Il libero professionista, titolare di Partita Iva, è iscritto alla gestione separata oppure iscritto a una precisa cassa.
L’impresa individuale è un’attività economica gestita dall’imprenditore individuale che di solito è inquadrato come artigiano o commerciante, iscritto alla Camera di Commercio. La formula è vantaggiosa in termini economici, ma di contro la persona è responsabile personalmente della gestione dell’azienda e risponde direttamente di ogni problema ad essa legata, anche in ragione del fatto che non c’è una separazione fra le risorse finanziarie dell’impresa e quelle personali.
Le differenze, insomma, ci sono e in base al proprio caso sarà opportuno optare per l’una o per l’altra soluzione. In comune queste due forme giuridiche hanno il fatto che per legge non sono obbligate ad aprire un conto corrente aziendale, ma è altresì vero che di solito tutti scelgono di aprirne uno per motivi pratici e di miglior gestione delle finanze.
Avviare la propria attività
Che decidiate di optare per l’una o l’altra forma giuridica, il primo passo è comunque quello di aprire la Partita Iva. Nel caso del libero professionista, in alcuni casi, lo si può fare online, anche se trattandosi di operazioni importanti e delicate in tanti scelgono di appoggiarsi a un commercialista, che provvederà a sistemare anche tutte le pratiche burocratiche con la Camera di Commercio. Nel caso della ditta individuale è necessario aprire una posizione assicurativa INAIL, iscriversi al Registro delle Imprese, e in alcuni casi all’INPS.
Di certo resta fondamentale in entrambi i casi avere un conto corrente appositamente aperto per l’attività professionale, scegliendo un prodotto che sia innovativo, di facile gestione e che aiuti a risparmiare tempo e a snellire determinate pratiche. Qonto è di certo la migliore soluzione in questo senso e il crescente numero di professionisti che lo scelgono come conto aziendale ne è prova tangibile. Il conto corrente business di Qonto per ditte individuali e liberi professionisti si distingue nel panorama finanziario per gli eccellenti ed innovativi servizi, per la gestione completamente online nonché per l’affidabilità e la serietà.