In tempi di covid-19, dove tutti si mobilitano a pro della salute pubblica, si improvvisano scienziati e si sostituiscono ad ogni logica.
In tempi dove bisogna parlare politically correct e un nero non si può più chiamare tale manco avesse fatto il bagno nella candeggina, mentre c’è gente che si ustiona per un po' di abbronzatura…
In tempi dove per un gay non si può usare la parola “finocchio” nemmeno per scherzo quando negli anni sessanta attori con la A maiuscola, non come quelli di ora che crescono a social networK e “Amici” della De Filippi, c’hanno costruito vere e proprie commedie degne di Oscar…
In tempi dove l’integrità della donna è sopra ogni cosa e gli handicappati (pardon portatori di handicap) vanno tutelati, apprendo di frequenti, vomitevoli episodi di disastri ambientali per mano dell’uomo, di animali abbandonati, sfruttati (vedi cavalli costretti a tirare una carrozza sotto il sole a 40 gradi per far divertire quattro coglioni di turisti), maltrattati, addirittura (letto poco fa) di cani incappucciati ed impiccati a una ringhiera, allorché mi domando nel medesimo modo deciso e concreto con cui sono solita esprimermi: ma gli essere umani sulla Terra .. che cosa ci stanno a fare? Datemi una sola ragione logica per la quale meritano ancora di esistere e giuro che d’ora in poi voterò comunista! Io al momento attuale non ne vedo alcuna.
Spesso leggo e sento ripetere la dritta dell’agente Smith in “Matrix” quando sostiene che “l’essere umano è un virus, un’infezione estesa, un cancro per questo pianeta, una piaga”. Come dargli torto ..
Ma sistematicamente ricadiamo sempre negli stessi errori. Anzi. Più andiamo avanti, più prende campo la logica perversa e disastrosa del buonismo, del perdono e delle buone maniere a prescindere, quando invece un po' di colpi nella testa a certa gente farebbero di molto bene.
Che poi attenzione non è buonismo, è solo ipocrisia celata a favore di pochi, che grazie alla nostra mediocrità diventano sempre più ricchi, sempre più potenti, come se la Terra gli appartenesse.
Purtroppo il mio pensiero, che venga condiviso, contestato, detestato o amato, non contribuisce a cambiare le cose, in particolare in questo mondo moderno dove ognuno pensa per sé e vive una realtà tutta virtuale, e soprattutto dove è più importante apparire che essere.
E’ un pensiero che ugualmente tengo a condividere pubblicamente, anche a costo di essere appellata malamente come animalista: pertanto “Evviva gli animali! Abbasso gli essere umani!”