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Scritto da Michele Belfiore
Vite reali
13 Novembre 2023

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Il generale Luciano Garofano nasce a Roma il 5 maggio 1953, è entrato nell'organizzazione scientifica dell'Arma nel 1978 , da settembre 1995 al novembre 2009 è stato comandante del Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Parma, con competenza su tutto il nord Italia. Ha svolto numerosi incarichi di C.T. e/o perizia per l'autorità giudiziaria nei più delicati e complessi casi giudiziari di risonanza nazionale. Consulente Tecnico di Parte di casi delittuosi tuttora aperti (Omicidio Serena Mollicone, Denise Pipitone, Angela Celentano, via Poma, etc.).   Autore di numerose pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali di Scienze Forensi. Autore dei libri: "'Delitti Imperfetti Atto I e II" ed. Tropea, '"Il Processo Imperfetto"' ed. Rizzoli. Co-autore dei libri "Delitti e Misteri del Passato",  "'Il Mistero Caravaggio'', "Assassini Per Caso", 'Uomini che Uccidono le Donne' ed. Rizzoli,  '"Casi Freddi " ed. Cairo, "I labirinti del Male" ed. Infinito.
Nel 1978 si arruola nell'Arma, ci può raccontare la sua carriera professionale?
Sono entrato nell'Arma dei Carabinieri quasi per caso, mio padre era un ufficiale, c'è sempre stato un grande amore per questa meravigliosa istituzione. Avevo scelto precedentemente di percorrere un'altra strada quella scientifica. Mi sono laureato in scienze biologiche e volevo fare il ricercatore, già ero volontario all'università. Per una serie di motivi scelsi di intraprendere la carriera come ufficiale nell'arma dei carabinieri, unendo le motivazioni scientifiche e di cuore, fu amore a prima vista!
Parliamo del caso Unabomber in Italia: specialmente di esplosivistica forense, nella quale gli addetti si occupano di esaminare i resti degli esplosivi e di ricostruire eventuali ordigni per evidenziare probabili tracce del costruttore. Si è occupato di questo caso, secondo lei verrà mai scoperto l'esecutore?
E' stata un'indagine complessa, con un pool investigativo composto da magistrati e esperti, tra cui il sottoscritto, il RIS di Parma era il punto di riferimento per tutte le analisi scientifiche.  Avevamo raccolto degli indizi estremamente importanti. Purtroppo qualcuno ha manomesso un reperto probatorio, quell'alterazione ha portato allo smantellamento di tutte le prove.  Forse ci sarà una nuova indagine, con strumenti più moderni, specialmente su una fibra pilifera estratta e riconosciuta in uno degli attentati. 
La scomparsa della piccola Kata a Firenze. Sta aiutando i genitori, ci sono delle novità?
Non ci sono novità al momento per la scomparsa della piccola Kata, è una situazione abbastanza difficile. Gli ambienti dell'ex hotel Astor erano pericolosi, dove si commettevano dei crimini, rivalità tra varie persone con culture diverse e contrapposte rumena-peruviana. Stiamo aiutando la mamma di Kata a raccogliere: informazioni, prove e condividerle con la procura di Firenze che sta lavorando alacremente. 
Il brutale omicidio di Pierina Paganelli, uccisa con 29 coltellate. Un delitto orrendo, molti esperti parlano di pista familiare. Una sua congettura?
E' fondamentale usare la dovuta cautela, perché non conosciamo tutti gli elementi che hanno in mano in questo momento gli inquirenti, stanno procedendo a una serie di verifiche e riscontri. La nuora ha ritrovato il corpo della Paganelli, ecco perché in questi giorni è stata risentita.  In quella famiglia i rapporti erano tesi, si presume in virtù dell'incidente del figlio di Pierina e la crisi matrimoniale tra Giuliano Saponi e Manuela Bianchi, una serie di elementi ruota intorno alla sera dell'omicidio, quindi non possiamo considerarli gli unici sospettati. Gli inquirenti stanno percorrendo altre ipotesi investigative , relative a tutte le analisi scientifiche non ancora eseguite e quelle dei prelievi sul cadavere . L'autopsia con relazione finale sarà fondamentale, insieme a tutte le tracce raccolte dalla Polizia Scientifica e riscontri di elementi obiettivi. Bisogna rimanere cauti e attendere la svolta del brutale omicidio. 
Il dramma dei bambini di Gravina, Ciccio e Torre. Un errore giudiziario sul padre dei ragazzi Filippo Pappalardi, con un risvolto clamoroso. Lei ha scritto un libro su questa tragica vicenda, perché?
Insieme a Mauro Valentini, ho scritto un libro sul dramma dei fratellini:  "Ciccio e Torre il mistero di Gravina". Dopo essere stato nominato consulente tecnico dal padre Filippo Pappalardi, con il suo avvocato abbiamo presentato una memoria difensiva molto articolata per la riapertura delle indagini. Purtroppo senza nessun esito. Con il libro vogliamo scuotere il muro di omertà e le coscienze degli abitanti di Gravina, invitare la procura di Bari a ripensarci.
Abbiamo raccolto elementi importanti, spero possono essere ridiscusse le tante testimonianze contraddittorie, ulteriori elaborazioni approfondite con nuove tecniche analitiche. Costituisce un errore giudiziario basato sul pregiudizio, aver considerato il padre come il sospettato ideale, mentre è una vittima che ha perso due figli, merita verità e giustizia!
Lei è stato nel pool della difesa di Alessia Pifferi: ha analizzato il biberon di Diana. In questi giorni tantissime polemiche, per la verifica psichiatrica sullo stato mentale dell'imputata. Il suo pensiero?
Ho fatto parte di quel pool difensivo marginalmente, per una dinamica specifica: il mio ruolo era di fornire un parere tecnico per l'analisi dei due biberon, in uno dei quali c'era del latte e nell'altro acqua, per verificare se ci fossero dei tranquillanti, precisamente la benzodiazepina. In merito alla perizia psichiatrica, sono d'accordo con il giudice che ha disposto accertamenti, nessuno di noi può dare un giudizio approfondito, solo i professionisti che studiano la mente e conoscono la situazione. Nessuno mette in dubbio che la Pifferi sia colpevole della morte di Diana, ma bisogna capire quale sia stato il motivo, non possiamo farlo noi, ma solo dei professionisti illuminati e che hanno vagliato la situazione, per trovare la risoluzione a questa tremenda tragedia. 
Le guerre in tutto il mondo, tantissimi bambini e civili uccisi. Un suo appello?
Dobbiamo ragionare su un aspetto fondamentale: le vittime innocenti. Nessuna guerra ha mai avuto una giustificazione, quando il prezzo da pagare è la vita di bambini e civili indifesi, per lotte di potere irrisolte, con un risvolto drammatico a livello umano. Nel passato, presente e futuro, bisogna deplorare le guerre e mai giustificare.
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