Mai avremmo immaginato che, per conoscere e dirimere una impasse del genere, avremmo dovuto appellarci all'assessore alla sicurezza stradale Celestino Marchini, ma, si sa, domandare è lecito e rispondere è cortesia per cui ci auguriamo che, nonostante le nostre ripetute critiche nel passato, Marchini soddisfi la nostra sete e necessità di sapere di cittadini lucchesi a tutti gli effetti.
Non tutte le ciambelle, si è soliti dire, riescono col buco, ma nel caso in questione ossia per quel che concerne la prima traversa di via Parco della Rimembranza a Monte S. Quirico, i buchi pardon le buche - declinazione al femminile assessore Vietina - sono talmente tante che nemmeno una pasticceria sarebbe in grado di produrre così tante ciambelle ad hoc.
Forse il nome originario, Parco della Rimembranza sta per rimembrare, ossia ricordare ciò che non è più ed effettivamente questa strada che non si sa bene se sia pubblica o privata se metà pubblica o metà privata, oggi come oggi non è nemmeno più una strada, ma, solamente e perdonateci l'espressione, una sorta di mulattiera in grado di mettere a repentaglio non soltanto la salute fisica degli abitanti, ma anche e in particolare le sospensioni delle loro autovetture.
Giustamente qualcuno potrebbe anche far notare che chissenefrega se a Monte S. Quirico c'è una strada che fa schifo e saranno, casomai, problemi di chi ci vive o ha scelto di andare ad abitarci, ma, come sempre, c'è un ma da risolvere ed approfondire. A prescindere dal fatto che, in questa specie di gimkana a cielo aperto, colui che scrive, l'altra mattina, in sella alla sua Vespa color verde Tiffany, ha fatto un 'grifo' - termine romano che sta per caduta, volo - che ha procurato danni sia al motociclo sia alla sua gamba sinistra. Ma tant'è. Affari suoi che percorre questa strada per ragioni di carattere affettivo invece di starsene a Sant'Alessio, poco distante e infinitamente, almeno in questo caso, più accessibile e percorribile.
Ora, questo ma da dipanare sta nel fatto che via Parco della Rimembranza traversa prima è una strada disseminata di buche, nemmeno tanto lontana da quel gioco che stava sulla spiaggia, nei bar, negli anni Settanta, con la pallina che non doveva finire in una delle decine di buche circondate dalle auto. E che, per non caderci, doveva essere sbattuta violentemente dal piede che pigiando sul pedale, faceva in modo che non scivolasse in uno dei tanti buchi circolari ponendo fine alla corsa.
Allora assessore, lei sa che in questa strada vivono fior di personaggi anche particolarmente dotati dal punto di vista economico? Dice, ma che c'entra? Infatti, è una constatazione che, tuttavia, dimostra come più soldi hanno e meno sono disposti a cacciarli fuori per sistemare le cose. Che la strada faccia schifo è evidente anche ad un cieco visto che i sobbalzi gli permettono di sentire anche se non di vedere.
Lungo il percorso, che scende per alcune centinaia di metri nemmeno si trattasse di una pista nera da sci, c'è anche un orribile scheletro di mattoni rossi che non si capisce bene che cosa ci stia a fare e perché non sia stato portato a compimento. Comunque sia, la zona è indiscutibilmente bella, panoramica e prestigiosa dal punto di vista immobiliare altrimenti non sarebbe stata scelta da quel popò di personaggi di cui sopra per andarci a stare.
Tuttavia e a quanto pare, nessuno è riuscito a mettere d'accordo le 25-27 famiglie residenti per asfaltare la striscia di terra e buche. Come mai? Tutti troppo pidocchiosi come conviene a dei buoni lucchesi? O c'è dell'altro? Ad esempio c'è chi mormora che una parte della strada, quella in alto, sia di proprietà e competenza del comune mentre il resto privata. Se così fosse, allora il comune cosa ci sta a fare? C'è, infatti, in quel tragitto, una voragine che se non hai una jeep Land Rover militare e ci finisci dentro, sono c...i amari.
Ma sarà realmente del comune di Lucca? C'è chi giura di sì almeno fino alla stradina che si inoltra nel bosco. Bene, allora cominciamo a sistemare quel tratto di strada e, magari, troviamo un modo per asfaltare anche il resto. Perché, gente, il rischio che, prima o poi, succeda qualcosa di grave - ai veicoli o alle persone a piedi, in bici o in moto - è concreto e le cause legali che ne deriverebbero sono, lo dice uno che frequenta abitualmente le aule dei tribunali, delle grandi rotture di scatole e fonte di spese extra non sempre gradite.
Quindi, a questo punto, ci appelliamo all'assessore Celestino Marchini perché ci aiuti a risolvere il primo quesito di questo mistero a Monte S. Quirico: strada pubblica o privata e se pubblica fino a dove?
Grazie in anticipo assessore.