Sarebbe troppo pensare che dietro l’esposto di Forza Italia alla Procura della Repubblica sugli ”atti vandalici” alle mura del castello sopra Porta S Donato nuova, sia da collocarsi in un vero interesse per la salvaguardia del patrimonio immobiliare della città.
Viene invece da pensare che l’ennesima azione di visibilità di questa forza politica, residuale nel paese e nella politica cittadina, sia la volontà di farsi difensori, come loro solito, con servili genuflessioni alla dubbia ed inconsistente coerenza amministrativa (vedasi sfratto della Casa della Memoria e della Pace) in una guerra senza esclusione di colpi fra Assessorati in lotta fra loro per un po' di visibilità.
In contemporanea si evidenzia ormai la definitiva decisione di trasferire nel castello di porta S. Donato, mirabolanti attività parallele al già esistente Centro Accoglienza Turistica di Piazzale Verdi e punto di riferimento delle Associazioni sportive.
Tutto a sostituzione della precedente destinazione dell’edificio come Casa della Pace e della Memoria.
Viene da sorridere al pensiero che detti rappresentanti politici (anonimi dietro la sigla politica o direttamente individuabili?) si propongano come integerrimi difensori dell’etica comportamentale nel giorno stesso che una sentenza giudiziale di assoluzione, smonta definitivamente il castello di accuse costruite dalle forze di destra, senza eccezioni, sul caso Bibbiano.
Un accanimento politico che sapeva di rancido già dalle prime battute ed al quale anche Forza Italia lucchese non si sottrasse, con roventi dichiarazioni e con bonaria accondiscendenza verso l’affissione selvaggia di volantini accusatori ad ogni angolo della città.
Insomma, un esposto per cosa?
Per coprire l’assurda decisione dello smantellamento della casa della Memoria?
La ricerca di una verginità sulle bassezze politiche ed umane esercitate sul caso Bibbiano ai soli fini di battaglia politica?
Una azione dimostrativa di esistenza verso l’Amministrazione e la cittadinanza?
Una operazione di distrazione di massa dallo inconsistente operato amministrativo?
Quel 25 Aprile, per un impegno personale non potei essere presente alla manifestazione contro la chiusura di quel luogo cittadino deputato alla Memoria dalla liberazione antifascista e luogo di confronto alla pace.
Non credo che avrei scritto il mio disappunto sul muro cittadino, forse avrei attaccato tanti manifesti ben visibili con la scritta:
“Parlateci della memoria e della liberazione dal nazi-fascismo che oggi vi sta dando la possibilità di essere stati eletti democraticamente a governare la città”
ma sfidando i vostri esposti, e ispirandomi alle consuetudini storiche ed alla forza di un Pasquino lucchese, mi dichiaro ufficialmente contro la vostra ipocrisia, perché, di fronte all’arroganza del potere “Il muro può e deve diventare un palinsesto cittadino!