Giovedì 9 luglio è stata pubblicata, su “La Gazzetta di Lucca”, una lettera inviata da una cittadina di Tortona al suddetto quotidiano online.
In tale lettera - neppure firmata, particolare non secondario a parere del sottoscritto - la signora faceva dapprima un plauso alla città e alla sua amministrazione per aver aderito al progetto In-Habit destinato alla valorizzazione del rapporto uomo-animale e, in seguito, si lanciava in un insopportabile attacco alla nostra Marika Iavarone: la giovane ragazza che, insieme al suo inseparabile cavallo Luigi, quasi ogni giorno percorre in carrozza le vie del centro rallegrando le giornate di turisti e cittadini lucchesi.
Questo insopportabile attacco consisteva nell’allegare alla lettera una fotografia di Marika e del suo Luigi, accompagnando il tutto con una serie di valutazioni gravi e davvero mal calibrate.
Si è detto che Marika sarebbe “un pessimo esempio del rapporto uomo-animale”. Si è detto, ancora, che nel terzo millennio è grave legittimare il trasporto in carrozza, è grave farsi trasportare ed è grave soprattutto fare il cocchiere. Si è parlato, addirittura, di “animali ridotti a schiavi, stimolati da briglie e frusta, […] strattonati da chi li guida”.
Beh è chiaro - cara Signora innominata a cui adesso mi rivolgo - che lei non conosce Marika. È chiaro che non ha mai visto cosa sono insieme Marika e il suo cavallo Luigi: un quadro bellissimo e felice che porta un po’ di felicità alla città e a chi la vive davvero. È chiaro, Signora, che lei non ha mai visto Marika lavorare. Non ha mai visto come Marika tratta il suo animale e non ha neppure visto come esige che venga trattato da tutti gli altri. È chiaro tutto questo, altrimenti non si sarebbe mai permessa di scrivere quello che ha scritto.
E allora glielo dico io, di cosa stiamo parlando. Stiamo parlando di una giovane ragazza che, con tanti sacrifici, ha fatto della sua passione un mestiere onesto. E quando si parla di un mestiere onesto, Signora mia, ci vuole rispetto e cautela nei giudizi. Ci vuole una conoscenza approfondita di ogni singola situazione prima di lanciarsi in valutazioni imprudenti. Perché spesso, quelli come Lei, sono gli stessi che si lamentano dei nostri giovani, che si lamentano del fatto che in questo Paese non c’è lavoro.
E allora no, Signora cara, così non va bene. Si è permessa, senza conoscere la realtà, di fare della retorica inutile e presuntuosa. Una serie di barocchismi spiccioli di cui, adesso, ci siamo davvero stancati.
Lei ha concluso la sua lettera dicendo che, da turista, se in una città che deve visitare ci sono animali che trainano carrozza, lei sceglie di non andare.
Mi dispiace molto, e la invito a ricredersi. Visiti Lucca, venga a vedere questa magnifica città. Venga a vedere come lavorano Marika e il suo Luigi, potrebbe apprezzare in concreto quel concetto di valorizzazione del rapporto uomo-animale di cui si riempie la bocca.