Anche in Italia va da vari anni crescendo la cultura della bicicletta, specie nelle città della Pianura padana e del Trentino-Alto Adige. A Lucca se ne sta riscontrando qualche timido cenno; ma è in questo scorcio di primavera che l’evenienza del Coronavirus va imponendo un deciso impulso all’ uso delle due ruote non inquinanti: anche per la Piana di Lucca e Capannori si stanno infatti levando solleciti a favore di nuove Piste ciclabili. Ma, piste o non piste, un ben preciso progetto è possibile proporre.
Sottopoggio è una porta di accesso all’ Area commerciale e industriale di Guamo, verso la quale da Lucca affluivano e stanno ora riaffluendo centinaia di lavoratori: tutti, o quasi, con auto propria. Veramente un invito alla bici esiste, cioè una pista che da San Concordio conduce a Pontetetto. Ma qui interviene un grosso ostacolo: la ciclabile termina (oltretutto sul lato sinistro), mentre pericolosamente la Strada statale si restringe tra le case e ancor più sul ponte, togliendo ogni impulso a proseguire; e infatti i ciclisti sono ben pochi, locali.
Però una soluzione ci sarebbe: il Ponte dei Frati.
Al termine della ciclabile, dalla Chiesa di Pontetetto Via Santeschi, pochissimo trafficata, porta al Cimitero e poco oltre incontra un grosso Cippo, a ricordo di una azione partigiana che utilizzò proprio il vicino ponte sull’ Ozzeri. Percorsi 200 metri su un argine ampio e piano, ecco l’ antico (ha oltre due secoli di età) PONTE PEDONALE: le spalle in pietra appaiono solide e perfette, mentre l’ arcata metallica è arrugginita e cadente, tanto che da vari decenni è sbarrata. Il Ponte si trova in Comune di Lucca ed è di sua competenza. Al di là, altro breve argine e breve via campestre e si entra in Comune di Capannori; una carrareccia e poi una stretta via asfaltata portano a sfociare proprio a Sottopoggio.
Nel 2017 il prof. Angelo Nerli (a suo tempo e a lungo Primario radiologo nel nostro Ospedale) promosse una sottoscrizione popolare per il ripristino del Ponte raccogliendo ben 1732 firme, che vennero di persona portate ai Sindaci di Lucca e di Capannori.
In entrambi i Comuni la proposta venne apprezzata e di massima approvata: qualcosa in merito fu fatto ma ancora il progetto langue. Che sia questo il momento buono per rilanciare l’iniziativa ?
Del suo scopo preminente si è detto: accesso non motorizzato all’ Area lavorativa di Guamo. Ma consideriamo anche l’ aspetto turistico.
La zona è’ amena e il sito è cruciale per l’attraversamento dell’Ozzeri. Itinerari ciclo-pedonali est-ovest e nord-sud, già in essere o in progetto o in auspicio, vedono nel Ponte dei Frati un nodo pressoché obbligato. Infine anche la memoria storica, di cui il ricordato Cippo è testimone.
A conclusione, una considerazione in tema di “pista o non pista”. In Olanda, paese simbolo dell’ andare in bici, tutte le carrozzabili a forte traffico sono costeggiate dalla propria, esclusiva, ciclabile. Tuttavia molte vie, strette e poco trafficate, sono aperte ai mezzi motorizzati ma “con precedenza alle biciclette”. Guarda caso, una soluzione del genere (che non comporta le spese richieste per una Pista esclusiva) la troviamo proprio a due passi da noi, cioè tra il Lido di Camaiore e il Capoluogo. Sarebbe questa la soluzione da attuare per gli accessi al Ponte dei Frati.