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Scritto da Redazione
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18 Giugno 2020

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Quando si richiede un prestito uno degli aspetti a cui prestare maggiore attenzione riguarda senza ombra di dubbio la modalità di restituzione: questo vuol dire rate sostenibili e distribuite in un tempo sufficientemente ampio. A prescindere dalle singole motivazioni personali, si può dire che i prestiti consentono di migliorare la condizione economica del richiedente, permettendogli di sostenere spese impreviste.

 

Da questo punto di vista esiste una particolare modalità di erogazione prestiti che nasce proprio con l’obiettivo di non impattare esageratamente sullo stile di vita del contraente: stiamo parlando della cessione del quinto, ovvero di una formula che prevede restituzione rateale mai superiore ad un quinto dello stipendio o della pensione netta mensile di coloro che la richiedono.

 

Con questi presupposti non sorprende che la cessione del quinto sia uno dei prestiti più apprezzati dai cittadini, ma è importante ricordare come non tutti posseggano i requisiti necessari per presentare domanda. Per avere informazioni circa i gli aventi diritto, le modalità di richiesta, i pro e i contro di questo particolare prestito, è possibile visitare diversi siti specializzati in materia, quali ad esempio https://www.cessionedelquintofacile.com/

 

La cessione del quinto per ospedalieri e dipendenti delle asl

In assoluto la cessione del quinto può essere richiesta sia dai dipendenti pubblici che dai privati e questa doppia possibilità si rende disponibile per diverse categorie professionali. Nel caso dei medici ad esempio, parlare di dimensione “pubblica” significa innanzitutto parlare di attività svolte all’interno di ospedali ed Aziende Sanitarie Locali (ASL), ma non solo: tra gli altri medici pubblici che hanno diritto a questo prestito vanno, infatti, inseriti anche i dipendenti AReS (l’Agenzia Regionale Sanitaria), gli impiegati presso Aziende Ospedaliere ed Universitarie, i dipendenti ESTAR, ovvero tutti coloro che lavorano in organi nati per il sostegno delle aziende sanitarie e gli impiegati presso gli IRCCS (Istituti di Ricovero e di Cura a Carattere Scientifico).

 

Tutte queste categorie di medici possono ottenere un prestito senza giustificazioni, da rimborsare con rata fissa e tasso fisso fino a 10 anni e con la possibilità di estinzione anticipata. A ciò si aggiunga che contraendo un prestito di cessione del quinto si stipula contestualmente anche una doppia assicurazione obbligatoria: nello specifico una polizza Rischio Vita ed una polizza Rischio Impiego, pensate appositamente per tutelare sia il richiedente e la sua famiglia, che l’istituto creditizio qualora si manifestasse l'impossibilità di versare le rate così come stabilito dal contratto.

 

La cessione del quinto per i medici convenzionati

Esistono però anche tanti dipendenti privati che possono avere accesso ad un prestito di cessione del quinto ed è questo il caso dei tanti medici che sono convenzionati con il nostro Servizio Sanitario Nazionale. Nel dettaglio, le categorie professionali che hanno diritto sono tutti i veterinari che siano iscritti all’ENPAV, tutti gli psicologi che siano iscritti all’ENPAP, i pediatri o i medici che siano iscritti all’ENPAM e ancora i farmacisti ENPAF, i biologi che siano iscritti all’ENPAB.

Anche in questo caso il datore di lavoro risulta una garanzia sufficiente per l’ente bancario o per la finanziaria che elargirà il credito e firmando una cessione del quinto vengono automaticamente sottoscritte una polizza rischio vita ed una polizza rischio impiego. I medici convenzionati devono, però, allegare alla propria richiesta prestito una serie di documenti alla domanda, tra cui l’ultimo CUD disponibile e le ultime due buste paga, la Carta di Identità, la Tessera Sanitaria,

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